Roma, 19 apr. (LaPresse) – “Anche oggi, su Tim va in scena un durissimo scontro tra i principali azionisti: Vivendi e Elliot. Ma i cosiddetti vincitori delle elezioni, che in campagna elettorale avevano promesso su Tim e la sua rete di salvaguardare l’interesse nazionale, impongono al Parlamento di stare a guardare, mentre è in gioco, in particolare sulla rete di Tim, il futuro di un asset fondamentale per la sicurezza nazionale e per il nostro sistema industriale”. Lo afferma Stefano Fassina di Liberi e Uguali, componente della commissione speciale di Montecitorio, in una nota. “Un ‘pessimo azionista’ industriale e un fondo speculativo si contendono il controllo di una delle principali aziende del Paese, dove Cassa depositi e prestiti è entrata con una partecipazione significativa. Ma il Parlamento deve stare a guardare perché M5S, Lega, FdI e Forza Italia non consentono neanche l’audizione dei vertici di Cdp in Commissione speciale – aggiunge -. È un’ulteriore umiliazione del Parlamento e della politica, ancora una volta subordinata agli interessi economici più forti. Con buona pace delle promesse di cambiamento”, conclude Fassina.