MILANO – Un deciso passo in avanti per replicare ai non pochi dubbi che ancora aleggiano intorno ai Giochi di Tokyo. Il Comitato Olimpico Internazionale tira avanti per la sua strada e raggiunge uno strategico accordo per la distribuzione dei vaccini anti-Covid. “Nell’ambito dei piani per garantire la sicurezza e la protezione dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo 2020”, il Cio ha annunciato la sottoscrizione di un memorandum d’intesa con Pfizer e BioNTech per donare dosi del vaccino Covid-19 ai partecipanti e ai delegati di tutte le nazioni in gara. La consegna delle dosi partirà questo mese, in modo da dare alle delegazioni olimpiche il tempo di essere vaccinate anche con il richiamo prima di arrivare a Tokyo per i Giochi che si apriranno il 23 luglio. “I Comitati Olimpici Nazionali lavoreranno con i loro governi locali per coordinare la distribuzione locale in conformità con le linee guida sulla vaccinazione di ogni paese e in conformità con le normative locali”, specifica il Cio nella nota.
Si tratta del secondo importante accordo riguardante la vaccinazione raggiunto dal Cio. A marzo era stato annunciato il patto tra il Comitato e i funzionari olimpici in Cina per l’acquisizione e la distribuzione del vaccino cinese. Ma la nuova offerta di Pfizer garantisce una maggiore copertura in tutto il mondo prima dell’evento. E il presidente del Cio, Thomas Bach, non può che esprimere la sua soddisfazione, lanciando al tempo stesso un appello: “Invitiamo gli atleti e le delegazioni partecipanti ai prossimi Giochi Olimpici e Paralimpici a dare il buon esempio e ad accettare il vaccino dove e quando possibile”. Da ricordare che non c’è l’obbligo del siero per chi sarà a Tokyo. La donazione da parte di Pfizer ha fatto seguito ai colloqui tra il presidente e amministratore delegato dell’azienda, Albert Bourla, e il primo ministro giapponese Yoshihide Suga. “Pfizer si impegna, insieme a BioNTech, a fare tutto il possibile per aiutare a porre fine a questa pandemia e aiutare a riportare il mondo a un senso di normalità”, ha commentato Bourla. “Il ritorno dei Giochi Olimpici e Paralimpici rappresenta un momento monumentale di unità mondiale e di pace dopo un anno estenuante di isolamento e devastazione. Siamo orgogliosi di svolgere un ruolo nel fornire vaccini agli atleti e alle loro delegazioni olimpiche nazionali, ove possibile”.
Ma il sentimento anti-Giochi, in Giappone, non sembra attenuarsi, complice il livello di emergenza che resta alto. In molte prefetture, tra cui quelle di Tokyo e Osaka, i casi sono in aumento a causa delle nuove varianti. Lo stato di emergenza scadrà l’11 maggio, ma i media concordano nella possibilità che venga esteso. E la petizione lanciata online pochi giorni fa per chiedere l’annullamento delle Olimpiadi, indirizzata a Bach, ha ottenuto già 50mila firme. I sondaggi continuano a registrare il malumore dei giapponesi: tra il 70% e l’80% dei cittadini vorrebbe un nuovo rinvio o l’annullamento. Ma primo ministro giapponese Suga, il presidente del comitato organizzatore Seiko Hashimoto e Bach, che arriverà in visita a fine mese, hanno ripetutamente affermato che i Giochi si terranno regolarmente e verrà garantita la massima sicurezza. Del resto, il Giappone ha ufficialmente speso 15,4 miliardi di dollari nella preparazione.
(LaPresse)