TORINO – L’Italia scala il medagliere e torna in top ten grazie al quartetto dell’inseguimento a squadre maschile. Nel day 12 dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020 l’unica vera soddisfazione di giornata per la spedizione azzurra arriva dal ciclismo su pista: Simone Consonni, Filippo Ganna, Francesco Lamon e Jonathan Milan conquistano l’oro, con tanto di record del mondo (3.42.032), nella finale contro la Danimarca. Il team azzurro, che ha migliorato ulteriormente il primato mondiale fatto registrare in semifinale, ha battuto in rimonta i danesi, capaci di portarsi avanti di 8 decimi dopo due terzi di gara. Nei tre giri finali decisivo il contributo di Ganna, che ha trascinato i compagni alla vittoria. Il piemontese però condivide il successo con tutta la squadra. “Penso che non ce ne siamo ancora bene resi conto. Siamo super felici e soddisfatti del lavoro fatto. Era un sogno, siamo riusciti a realizzarlo tutti lavorando come un vero team da noi ragazzi allo staff – ha raccontato il campione del mondo a cronometro – Non parlate solo delle mie tirate, perché io faccio il mio, ma i ragazzi che sono qui con me sono ancora più bravi a mettermi nelle condizioni per riuscirci”.
La Serbia invece estromette l’Italia da tutti gli sport di squadra. Dopo le eliminazioni di Italbasket e Italvolley maschile, i quarti di finale sono fatali anche per le ragazze di Mazzanti, mai in partita (3-0) contro le sontuose serbe, e per il Settebello. “Ho poco da dire. Il risultato parla da solo. Siamo scese in campo convinte che fosse la volta buona ma non ha funzionato niente – l’amarezza di Miriam Sylla – Ho il cuore spezzato come tutte le mie compagne”. Stesso avversario e stesso epilogo anche per gli azzurri della pallanuoto, travolti 10-6 e sotto fin dal primo quarto (5-2). “Non abbiamo fatto la partita che avevamo preparato e questo è un grande rammarico, perchè secondo me non abbiamo giocato male – l’analisi del ct Sandro Campagna – Ci siamo trovati sotto di 4 gol inaspettatamente”. Mancano il pass per la semifinale anche i vicecampioni olimpici di Rio 2016 di beach volley Daniele Lupo e Paolo Nicolai. I due azzurri sono stati battuti 2-0 (21-17, 23-21) dalla forte coppia qatariota Cherif-Ahmed.
Nell’atletica, Paolo Dal Molin viene eliminato in semifinale nei 110 ostacoli; stessa sorte per Gaia Sabbatini nei 1500 metri, dopo che la giuria ha respinto il ricorso presentato dalla Fidal per danneggiamento subìto dall’azzurra a causa della caduta di altre due atlete in gara. Nella prima gara di nuoto in acque libere, Rachele De Bruni delude nella 10 km non andando oltre il 14° posto. Per quanto riguarda la canoa, Manfredi Rizza si è qualificato per la semifinale del K1 200 vincendo la quarta batteria con 34.867. Bene anche Luca Beccaro e Samuele Burgo, che nella seconda batteria del K2 1000 metri hanno concluso al quarto posto (3:28.047), mentre nei quarti di finale con la terza (3:12.667) posizione raggiungono la semifinale. Infine Francesca Genzo, impegnata oggi nel K1 500, con il 7° posto in batteria (1:59.712), ha disputato i quarti di finale chiudendo al 5° posto (2:01.744) senza passare il turno.
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