TORINO – Le mascherine nascondono il volto, ma gli occhi non mentono. Nonostante le tribune vuote, nonostante i giapponesi stiano vivendo questa edizione dei Giochi più come un disturbo che con l’entusiasmo che dovrebbe accompagnare un evento del genere, la gioia degli azzurri all’ingresso allo stadio per la tradizionale sfilata della cerimonia d’apertura non viene meno. Il tricolore sventola, non solo quello portato dai portabandiera Jessica Rossi ed Elia Viviani. Quella italiana è una delle delegazioni più folte (hanno partecipato 110 atleti su 384 presenti a Tokyo, con 22 discipline rappresentate) e più festanti, in un evento che resta tra i più emozionanti della rassegna a cinque cerchi. Al netto della pandemia, al netto del silenzio che, inevitabilmente, ha accompagnato il passaggio degli atleti. “Brividi forti. Emozioni speciali. Come voi, pronti a onorare il tricolore e a farlo sventolare in alto per regalarci un sogno da vivere a occhi aperti – il messaggio del presidente del Coni Giovanni Malagò – Con forza, talento e orgoglio. Forza ragazze, avanti ragazzi. Andiamo Italia”. Per Paola Egonu poi la felicità è doppia: sfilata con i compagni del Team Italia e, successivamente, portabandiera olimpica in uno dei momenti più sentiti della cerimonia. “Questa è una cosa che succede una volta nella vita quindi me la godrò al 100% – ha dichiarato la pallavolista poco prima dell’evento – Quando il presidente Giovanni Malagò mi ha chiamata è stata una sorpresa, tra l’altro mi ero appena svegliata quindi in quel momento non ci stavo capendo molto, ma dopo qualche minuto, quando ho realizzato il tutto, sono scoppiata a piangere dall’emozione”.
Gli atleti sventolano piccole bandiere tricolore e immortalano il momento tra selfie e sorrisi. Il consueto azzurro lascia spazio a divise bianche, in cui spicca il cerchio verde bianco e rosso al centro, scelta cromatica e stilistica che non è sfuggita – e non è stata particolarmente apprezzata – all’occhio critico dei social. Le parole di Jessica Rossi invece mettono d’accordo tutti. “E’ stato bellissimo, già quando siamo arrivati che ci hanno consegnato la bandiera. Poi avere tutti i nostri compagni che urlavano e ci sostenevano, è stato bellissimo. All’ingresso dello stadio l’emozione ti investe, e poi te la godi davvero. E’ un attimo, lo stadio purtroppo era vuoto ma l’emozione è sempre la stessa perche sai dove sei e cosa stai facendo – ha raccontato – “Pensavo che oltre all’oro olimpico per un’atleta non ci fosse altro invece c’è. Questa cosa succede una volta nella vita ed è bello”. Sensazioni condivise dal collega Elia Viviani. “E’ stata un’emozione fortissima. Quando hanno chiamato l’Italia, il nostro gruppo ha fatto un boato enorme e io e Jessica davanti a loro è stato un momento veramente da pelle d’oca. Il momento più forte della serata e dove ci siamo sentiti veramente italiani e pronti a dare il massimo – ha assicurato il ciclista – Lo stadio vuoto ha fatto effetto in un momento successivo, ma il momento più forte è stato quello e ce lo siamo goduti al massimo, e ci siamo goduti tutta la giornata, dalla partenza al video bellissimo di auguri di compleanno al presidente Mattarella. Da lì in poi si è cominciata a creare la squadra e ora siamo pronti da domani a gareggiare e cercare di portare più in alto possibile la nostra bandiera”. Tra poche ore, dopo giorni di bollettini sui positivi e incertezze sulla tenuta della ‘bolla’, toccherà finalmente agli atleti accendere questi Giochi. Le Olimpiadi possono iniziare.
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