Torino (LaPresse) – “Mercoledì mattina il presidente Zaia e molti altri soggetti mi hanno chiesto di ‘rientrare nella partita’. Ecco cosa penso. Per me è fondamentale e imprescindibile che sia fatta la massima e totale chiarezza su chi finanzia l’evento e come. Se si vuole portare avanti l’ipotesi di Olimpiadi senza fondi statali ma sostenute da Regioni e privati si chiarisca prima chi mette quanto, altrimenti è da irresponsabili andare avanti alla cieca. Non si prendono impegni a scatola chiusa”. Così la sindaca di Torino, Chiara Appendino, spiega su Facebook la propria posizione sulla candidatura alle Olimpiadi invernali del 2026.
Malagò avverte che se Torino rinuncia, si va avanti con Milano-Cortina
“Noi osserviamo. Ieri c’è stata una riunione tecnica che era già prevista. Vediamo gli sviluppi, ma la considerazione che ha fatto Fontana ieri è giusta: se una si fa indietro, perché devono rinunciare anche le altre due?”. Così il presidente del CONI, Giovanni Malagò, ospite questa mattina su Radio Capital a Ciro Massimo. “Torino? Non posso parlare a nome della sindaca, le ho chiesto di vederci a Roma con gli altri e lei mi ha detto con gentilezza ‘se mi chiami a Roma vengo sempre, ma noi siamo sulle nostre posizioni'”, ha aggiunto.
“Ho parlato con la sindaca Appendino, con cui i rapporti sono molto più che buoni. Auspico ancora oggi che ci possa essere un ripensamento, ma la vedo complicata. Le altre due regioni vogliono invece andare avanti”, ha ribadito Malagò. “Nel momento in cui Torino si chiama fuori, sono fuori tutte le altre città piemontesi, da Sestriere a Pinerolo”, ha quindi avvertito il numero 1 del CONI. A chi gli fa notare delle distanze fra Sestriere e Cortina, Malagò ha replicato: “Quando andremo fra quattro anni in Cina, le distanze che faremo da Pechino per andare a vedere l’alpino saranno molto maggiori di Cortina-Sestrierre”.