Hodeida (LaPresse/AFP) – Almeno 61 combattenti sono morti e decine di feriti sono stati portati negli ospedali fuori città a Hodeida, in Yemen, dove l’alleanza filo-governativa, guidata dall’Arabia Saudita e dagli Emirati Arabi Uniti, sta cercando di togliere il controllo ai ribelli sciiti houthi legati all’Iran. I medici della città del Mar Rosso hanno riferito di 43 ribelli houthi e nove lealisti uccisi negli scontri nelle ultime 24 ore. Altri nove combattenti lealisti sono stati uccisi secondo i medici di un ospedale del governo a Mokha, a sud di Hodeida. Più di 400 combattenti sono morti in 10 giorni di scontri nella città che ospita il porto più prezioso del Paese ormai allo stremo.
Aumentano i feriti negli scontri
In tutto lo Yemen il conflitto si intensifica su diverse linee del fronte. Aumentano i feriti di guerra nelle strutture gestite da Medici Senza Frontiere nei Governatorati di Hodeida, Hajjah, Aden, Saada e Taiz. A Hodeidah, il 1° novembre, è stata lanciata un’importante offensiva da parte delle forze fedeli al presidente Hadi e sostenute dalla Coalizione guidata dall’Arabia Saudita, contro le truppe di Ansar Allah. I pesanti combattimenti sul terreno e i bombardamenti aerei stanno minacciando la vita di migliaia di civili.
Tra l’1 e il 6 novembre, le équipe di MSF a Hodeidah hanno curato 24 civili feriti nell’ospedale di Al Salakhana. Tra cui cinque donne e nove bambini. Di questi pazienti, 17 hanno riportato lesioni da esplosione e uno di essi aveva una ferita da arma da fuoco.