MILANO – “È stata una esperienza bella e durissima. Me ne vado senza rimpianti, ho dato tutta me stessa”. Lo dice in una intervista al Corriere della Sera Chiara Appendino, sindaca uscente di Torino.
“È cambiato tutto, non sarebbe giusto giudicare i risultati di oggi con gli occhi del 2016. Rispetto ad allora, colpisce l’astensionismo, un dato mai così alto, in una città che ama partecipare alla vita pubblica. Mancano le periferie, che evidentemente non trovano risposte ai problemi che vivono. Un segnale chiaro che non riguarda solo Torino. Anche la mia forza politica non è riuscita a mobilitare nuovamente al voto chi si sente ai margini. Questo è un tema fondamentale, perché a mio avviso è la partecipazione che garantisce la tenuta sociale”, afferma.
“Avevamo proposto al Pd un percorso comune, loro hanno scelto un’altra strada, arrivando anche mettere nero su bianco il fatto che non ci volevano. E poi gli elettori non sono pacchi da spostare a proprio piacimento. Gli elettori che ci hanno votato saranno determinanti per il ballottaggio, ma noi staremo all’opposizione. Piuttosto, i due candidati rimasti in gara dovranno convincere gli astenuti”, prosegue.
“Credo sia un risultato legato alle nostre vicissitudini recenti. Non penso che sia un giudizio sulla mia amministrazione, e non deve esserlo neppure sul percorso iniziato da Giuseppe Conte. La nostra fase espansiva è finita, bisogna prenderne atto. Ora se ne deve aprire una nuova”, conclude.
(LaPresse)