MILANO – Lei si dice “tranquilla” e pronta a continuare a lavorare per Torino “come ho fatto fino ad oggi”. Ma dalla Questura temono che altri pacchi bomba siano stati spediti al Comune e destinati alla sindaca Chiara Appendino, così come quello di lunedì 1° aprile.
La solidarietà del mondo politico
E se anche se la prima cittadina, nel ringraziare tutti quanti le hanno espresso solidarietà – dal premier Giuseppe Conte al presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino – promette che se “qualcuno pensa di intimidirmi, si sbaglia di grosso. Avanti più determinata di prima”, il livello di attenzione nei suoi confronti si è innalzato.
Pacco bomba alla sindaca Appendino, indagini in corso
Solo una fortuita intuizione, legata a quel mittente insolito (Scuola A. Diaz. Via C. Battisti 6 16145 Genova) ha infatti evitato che il pacco bomba scoppiasse. Nella busta gialla c’erano dei fili e una pila, assieme a una busta con della polvere che, si è poi scoperto, essere polvere pirica. “Le modalità di confezionamento fanno presumere che sia riconducibile a soggetti appartenenti all’area anarco-insurrezionalista – spiegano dalla Questura – Verosimilmente componenti della cellula, già oggetto di indagine, riconducibile al centro sociale Asilo”.
Determinazione e tranquillità, le parole d’ordine della sindaca
Il punto di partenza è infatti quello sgombero dell’ex Asilo occupato di via Alessandria il 7 febbraio scorso, da cui sono nate tensioni, cortei e proteste. Così Chiara Appendino è finita nel mirino. “Sapevamo che questo cambio di equilibrio avrebbe determinato reazioni. Però sono tranquilla io che ho ricevuto l’ordigno, devono esserlo tutti. Siamo consapevoli di che cosa può significare ma la città è lo Stato, è l’istituzione: si va avanti senza arretrare”, ha esordito la sindaca nelle prime dichiarazioni pubbliche dopo la scoperta della busta che ha fatto sospendere il Consiglio comunale in corso.
Si temono altre iniziative analoghe
In questura si aspettano però che arrivino altri pacchi bomba. Destinazione: la sindaca di Torino. Ma anche altri obiettivi istituzionali. “Lo temiamo perché in questi casi quasi sempre l’invio di plichi è multiplo” fanno sapere, rimandando a una stagione di pacchi bomba firmati dagli anarchici che Torino ricorda ancora bene. Appendino però non vuol sentir parlare di escalation della tensione.
Sicurezza, Salvini promette maggiore impegno
“Ovviamente non abbassiamo la guardia, e da ministro dell’Interno faccio e farò di tutto per stroncare questi criminali. Un impegno che va di pari passo con lo sforzo per garantire sempre maggiore sicurezza nelle città”, ha fatto sapere Matteo Salvini citando i numeri del rapporto completo con gli atti intimidatori subìti dai sindaci nel 2018 che segnalano, comunque, una diminuzione di questi episodi.
Il commento shock di Airola
Nel frattempo, però, è bufera sul senatore torinese M5S, Alberto Airola che in un post su Facebook (poi cancellato) si rivolge a chi ha confezionato e spedito la busta a Palazzo Civico accusandoli di “sbagliare sempre obiettivo. Quelli bravi di una volta sapevano chi colpire e pagavano di persona”. Evidente il riferimento ai terroristi degli Anni di Piombo. “Ho scritto d’impeto parole di accusa agli aggressori comunque inopportune”, si è scusato poi Airola senza riuscire a fermare le critiche.
Pd e Forza Italia contro il senatore del M5S
“In una città che ha pagato un prezzo pesantissimo al terrorismo come Torino, le parole di Airola sono di una gravità inaudita”, ha attaccato il senatore Pd Mauro Laus, mentre il parlamentare di Forza Italia Osvaldo Napoli ha definito i rimpianti di Airola “da psicanalisi”. E ha invitato i vertici del Movimento 5 Stelle “a fermarlo”.
(LaPresse/di Valentina Innocente)