Torino, sequestrati in aeroporto coralli provenienti da Zanzibar

i finanzieri hanno rinvenuto i pezzi del pregiato corallo, una specie a rischio estinzione e tutelata dalla convenzione di Washington

Coralli (Foto LaPresse - Mourad Balti Touati)

Torino (LaPresse) – Un trentenne residente nel Pinerolese, di ritorno a Torino dopo una vacanza sull’isola di Zanzibar, è stato fermato all’aeroporto di Caselle dalla guardia di finanza perché aveva nascosto nei suoi bagagli alcuni coralli del tipo Scleractinia e Tubiporidae. L’uomo, in arrivo da Parigi, dove aveva fatto scalo, è stato notato dai finanzieri mentre cercava di uscire frettolosamente dallo scalo torinese. Fermato, durante il controllo ha cercato di più volte di convincere gli inquirenti di non trasportare nulla oltre agli effetti personali. Una volta approfondito il controllo, però, i finanzieri hanno rinvenuto i pezzi del pregiato corallo. E’ una specie a rischio estinzione e tutelata dalla convenzione di Washington. I coralli sono stati sequestrati e l’uomo rischia multe fino a 15mila euro.

Un caso identico è avvenuto anche a gennaio, con coralli provenienti dal Messico

Una cinquantenne torinese, di ritorno a Torino da Cancún, via Madrid, dopo una vacanza in Messico è stata fermata all’Aeroporto di Caselle dalla Guardia di Finanza di Torino. All’interno del proprio bagaglio occultava, tra gli effetti personali, dei coralli del tipo ‘scleractinia spp’.

I preziosi coralli sono stati raccolti sulle spiagge messicane. A detta della viaggiatrice sarebbero stati utilizzati quali potenziali souvenir della vacanza. Sono stati sequestrati dai Finanzieri della Compagnia di Caselle unitamente ai Funzionari Doganali.

L’attività di controllo della guardia di finanza rientra nell’ambito del dispositivo volto al contrasto dell’importazione illegale di specie di flora e fauna selvatiche, tutelate dalla convenzione di Washington, il cui scopo è quello di garantire che, lo sfruttamento commerciale internazionale sia sostenibile per la specie e compatibile con il ruolo ecologico che la specie riveste nel suo habitat. Ora la donna rischia sanzioni sino a 15.000 euro.

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