TORINO – Un agente della questura di Torino ha sparato dopo essere stato circondato da un gruppo di persone rom nel corso di un servizio. E’ quanto si apprende dal sindacato di polizia Siulp. “Non accennano a diminuire i casi in cui le forze dell’ordine per fermare o anche solo controllare alcune persone soprattutto nomadi o stranieri, debbano affrontare e contrastare i rischi di aggressione di altri soggetti che vorrebbero sottrarre i prevenuti dai controlli di polizia”. Lo dichiara in una nota Eugenio Bravo, segretario generale del Siulp di Torino. “Continuiamo a ripetere che servono pene esemplari e rieducative. Ciò perché diversamente questi comportamenti aggressivi non si attenueranno e non verranno ridimensionati. Il caso in questione ha costretto l’operatore di polizia a sparare un colpo in aria intimidatorio per evitare che, dopo essere stati circondati, venissero anche aggrediti. Inoltre e perdessero il controllo dei fermati.
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Secondo Bravo “solo la grande professionalità dei poliziotti ha impedito che la situazione degenerasse in eventi più gravi”. Per il Siulp “il decreto sicurezza deve essere considerato l’inizio di un percorso. Un percorso che deve necessariamente portare a pene rieducative e che incidano su comportamenti gravi e intollerabile per uno Stato di diritto, che vedono le forze dell’ordine in difficoltà e privi degli strumenti legislativi, necessari, per essere meglio tutelati”.
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