FIRENZE, 18 gen. (LaPresse) – Sostenere l’insediamento e consolidare la presenza di investimenti esteri in Toscana: questo l’obiettivo del protocollo d’intesa fra Regione Toscana, Confindustria Toscana, Confindustria nazionale firmato oggi a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze.
L’intesa è stata siglata dal presidente della Regione, Enrico Rossi, dal coordinatore della Commissione multinazionali e investitori esteri di Confindustria Toscana, Fabrizio Monsani, e dalla vicepresidente di Confindustria per l’internazionalizzazione, Licia Mattioli.
“Ci aspettiamo buoni esiti per la Toscana e la sua economia da questo Protocollo – commenta il presidente Enrico Rossi -, con l’apertura di prospettive di grande interesse per questo scorcio di legislatura.
Lo scambio di informazioni e il confronto continuo con Confindustria, sia nazionale che regionale, renderanno non solo più facile conoscere le possibilità concrete di insediamento di aziende multinazionali sul territorio“.
Nel lavoro svolto in questi anni – prosegue Rossi – abbiamo puntato sulla qualità della relazione che la Toscana è in grado di offrire a chi viene a investire dall’estero“. “In molti casi – spiega, ricordando tra gli altri i casi di Nuovo Pignone, Laika, Eli Lilly, Solvay, Ikea – è stato il contatto diretto, fattivo, concreto che ha fatto la differenza. E quando parlo di relazioni, intendo il complesso dei soggetti e delle opportunità che possono favorire insediamento e sviluppo: dall’efficienza delle strutture operative delle istituzioni, al mondo della ricerca e della formazione.
Una grande azienda che viene dall’estero gioca, per così dire fuori casa: anche attraverso questo nuovo strumento cercheremo di rendere la Toscana più attraente e più attrattiva”.
“Dai dati Istat – dichiara Licia Mattioli – emerge chiaramente come gli investimenti delle imprese italiane a capitale estero siano centrali per la crescita. Su questi temi l’Abie si propone tre priorità: retention per attrarre nuovi investimenti, rafforzare la competitività, migliorare la comunicazione“.
“L’Italia – annuncia – deve affrontare una doppia sfida: da una parte difendere e aumentare gli investimenti delle imprese straniere già presenti nel nostro Paese e dall’altra attrarne di nuovi, creando un ecosistema favorevole“.
Un’attività che può essere svolta da soggetti più vicini alle imprese
“Per attrarre nuovi investimenti – continua – occorre attivare un customer care che, attraverso il dialogo continuativo con gli investitori, abbia il polso della situazione sul loro livello di soddisfazione e sulle eventuali criticità da superare. Il Protocollo di oggi rappresenta, quindi, un primo importante passo anche verso questa direzione“.
“Stiamo avviando un’attività di collaborazione più stretta con i territori e il Protocollo firmato oggi – conclude Mattioli – deve essere solo il principio di un percorso di azioni da mettere in campo per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati“.
“Le multinazionali rafforzano il tessuto produttivo e sociale della nostra regione – dichiara Fabrizio Monsani – ma sono, soprattutto, importatori di elevati standard internazionali e veicolo d’internazionalizzazione per le Pmi che fanno parte dei loro indotti e con cui dobbiamo puntare a costruire sempre più rapporti di partnership e non solo di subfornitura“.
L’intesa, si legge in una nota della Regione, muove dalla constatazione che la Toscana è da sempre una destinazione in grado di attrarre investimenti dall’estero in virtù della sua posizione pienamente inserita in un contesto europeo, delle sue caratteristiche culturali, sociali, della sua capacità di supportare le imprese locali. Il presidente Enrico Rossi, la Regione Toscana è stata la prima a dotarsi di un ufficio, ‘Invest in Tuscany’, dedicato al mantenimento e all’attrazione degli investimenti esteri.
Nel 2015 l’ufficio alla presidenza è stato consolidato con nuove professionalità trasversali
La Regione ha finalizzato 10 accordi di programma e 50 protocolli di intesa con investitori extra-regionali. La Toscana è oggi al terzo posto per capacità di attrazione di investimenti dopo Lombardia e Lazio, conseguendo diversi riconoscimenti, tra cui quelli del Financial Times. (LaPresse)