Firenze, 30 ott. (LaPresse) – Sulle infrastrutture “vogliamo certezze, abbiamo fatto in questi 10 anni un grosso lavoro e come Regione abbiamo fatto anche investimenti, caso unico nel panorama nazionale. Non ci sono regioni che investono sui porti come abbiamo fatto noi a Piombino e come stiamo facendo a Livorno. Non ci sono regioni che investono sulla rete ferroviaria. Si tratta all’incirca di un miliardo che abbiamo messo sulle grandi infrastrutture e adesso chiediamo che il governo rispetti i patti che ha preso con la Toscana”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, oggi, al termine del sopralluogo al cantiere per il raddoppio ferroviario Pistoia-Montecatini, a Serravalle Pistoiese. Qui nel corso di una conferenza stampa a cui erano presenti anche l’assessore regionale alle infrastrutture Vincenzo Ceccarelli, il sindaco di Serravalle Pistoiese Piero Lunardi. Inoltre il senatore Riccardo Nencini e il direttore della Direzione investimenti di Rfi, Aldo Isi.
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Rossi ha spiegato che il raddoppio ferroviario “è già pronto per il 70% e che dovrebbe concludersi entro il 2019”. Poi, parlando degli altri grandi progetti infrastrutturali che riguardano la Toscana, il governatore si è detto preoccupato del fatto che il contenzioso tra Governo e Società Autostrade possa metterli a rischio. Riguardo alla ferrovia Firenze-Prato-Pistoia-Lucca Rossi ha detto che “bisogna raddoppiare con due binari fino a Lucca”. E per quanto riguarda gli altri grandi progetti “bisogna che sia realizzato il sottoattraversamento Tav altrimenti” a Firenze “ci bypassano i treni dell’alta velocità e i treni regionali non entrano nella stazione di Santa Maria Novella. E quindi non importa aver fatto il raddoppio ferroviario”. Anche per quanto riguarda la nuova pista dell’aeroporto di Firenze Rossi ha ribadito che se non verrà realizzata “i grandi flussi si sposteranno su Bologna e Milano” penalizzando la Toscana.