Milano (LaPresse) – Primo tappone alpino e primo successo per Julian Alaphilippe. Il corridore della Quicks-Step Floors si regala la gioia numero uno in carriera al Tour de France, precedendo tutti al termine della decima tappa, la durissima Annecy – Le Grand-Bornand di 158,5 km, tra le più attese. Trionfo in solitaria per il 26enne francese, già in fuga dopo i primi chilometri: una giornata da ricordare che gli porta in dote pure la maglia di miglior scalatore. “E’ un’emozione incredibile. Avevo sfiorato la vittoria più volte. Non avrei mai pensato e sperato di vincere così. Non ho parole“, il commento di Alaphilippe. “Sono contento per me e di aver fatto questo regalo alla mia famiglia“, ha spiegato il francese. “Vittoria pianificata? Sì, da ieri sera, mi sono detto che sarei andato in fuga ma non immaginavo di riuscire a portarla fino alla fine“.
La maglia gialla Van Avermaet incrementa il vantaggio sui big
Ma a sorridere è anche Greg Van Avermaet. Il belga smentisce le previsioni di chi prevedeva una sua giornata di sofferenza e, nonostante l’arrivo delle prime montagne, supera la prova con una prestazione di grande carattere, arrivando quarto, insieme al connazionale Serge Pauwels, alle spalle dello spagnolo Jon Izagirre (Bahrain Merida), a 1’34” dal vincitore di giornata e dell’estone Rein Taaramae (Direct Energie), a 1’40”. Il corridore della Bmc, a metà percorso tra i 14 battistrada arrivati ad accumulare fino a 8 minuti di distacco dal gruppo, resta al comando della classifica generale e incrementa addirittura il vantaggio sui big che scelgono di restare nascosti e arrivano al traguardo con un ritardo di circa 2′ da Alaphilippe.
La maglia gialla ha ora 2’22” su Geraint Thomas e 3’10” su Alejandro Valverde. Froome è sesto a 3’21”. Giornata senza particolari squilli anche per Vincenzo Nibali. Lo ‘Squalo’, nono a 3’27”, si difende bene ma rinuncia all’attacco in attesa di cogliere l’attimo giusto. Che potrebbe arrivare anche domani, con l’undicesima tappa, la Albertville-La Rosiere di 108,5 km. L’arrivo, il primo in salita, arriva dopo un’ascesa di 17,6 km al 5,8% di pendenza media.
Attilio Celeghini