TORINO – E’ ancora presto per dire che Tadej Pogacar abbia messo le mani sul suo secondo Tour de France, ma i presupposti per il bis ci sono tutti. Ancor prima di scalare le grandi vette della corsa francese. La prima cronometro della Grande Boucle, la quinta frazione di 27 km da Changé a Laval Espace Mayenne, incorona infatti il fuoriclasse del team UAE Emirates, che sbaraglia la concorrenza e domina la prova contro il tempo, battendo il favorito della vigilia, Stefan Kung, distanziato 19 secondi, e infliggendo distacchi pesanti a tutti i rivali della classifica generale. A cominciare dal connazionale Primoz Roglic, ancora debilitato dalla caduta di due giorni prima e costretto a cedere 44 secondi, che si sommano al minuto di ritardo già accumulato, per un distacco complessivo già quasi di due minuti. Non semplice da colmare considerando la solidità del rivale. “E’ stata dura, è mancata un po’ di potenza – ha raccontato lo sloveno – Ho sofferto ma sono contento di quello che sono riuscito a fare”. Discorso simile per i due capitani del team INEOS Grenadiers: Geraint Thomas, poco brillante in quella che doveva essere la sua specialità, ha pagato dazio 1’18” e insegue a 1’54”. Peggio ha fatto Richard Carapaz, che da scalatore puro ha sofferto incassando un gap di 1’44” all’arrivo. Rimandato anche il francese Julian Alaphilippe, che coltivava anche ambizioni di maglia gialla ma è stato rimbalzato, chiudendo a oltre un minuto (1’11”) da Pogacar. “Non sono mai riuscito a trovare il mio ritmo e a sentire buone sensazioni – ha ammesso il capitano della Deceuninck Quick-Step – Ero convinto che il percorso fosse perfetto per me e per le mie caratteristiche, ma purtroppo oggi non ho avuto buone gambe”.
Oltre al successo di tappa Pogacar è stato in odore anche di maglia gialla, ma la crono della vita di Mathieu Van der Poel (quinto al traguardo, a soli 31″ dal vincitore) ha permesso all’olandese di continuare il suo sogno in giallo. Respinto anche l’assalto alla vetta di Wout Van Aert, eterno rivale di VdP, che ha fatto appena un secondo meglio della stella dell’Alpexin-Fenix. L’olandese con ogni probabilità, prima delle grandi montagne in arrivo del weekend, si godrà ancora qualche ora da leader. La sesta tappa, 160 km da Tours a Chateauroux, regalerà infatti ancora una chance alle ruote veloci.
(LaPresse – Di Alberto Zanello)