MILANO (LaPresse) – Tra i giovani la maggior causa di morte sono gli incidenti stradali, 418 decessi nel 2016. La patente è un traguardo atteso da molti giovani e conseguirla è una tappa importante per la loro autonomia. Purtroppo però i dati sugli incidenti rilevano come fascia critica quella dai 15 ai 25 anni. Età media della prima esperienza diretta sulla strada. Per questo motivo in diversi Paesi europei viene adottato il modello della formazione progressiva. Che accompagna il neopatentato nei primi anni di guida.
La discussione a Milano presso l’Università Cattolica
Si verificano abilità e compatibilità con le norme prima di confermare l’acquisizione della patente. Se ne è discusso oggi a Milano, presso l’Università Cattolica. Durante il seminario ‘Neopatentati: categoria a rischio?’. Organizzato dall’Unità di Ricerca in Psicologia del Traffico dell’Università Cattolica. In collaborazione con l’Unione nazionale autoscuole e studi di consulenza automobilistica.
La maggior parte dei giovani muore per incidenti stradali
Sono intervenuti al seminario Maria Rita Ciceri, direttrice dell’Unità di Ricerca in Psicologia del Traffico dell’Università Cattolica ed Emilio Patella, segretario nazionale Autoscuole. Sono intervenuti, inoltre, esperti nazionali e internazionali: Manuel Picardi, Gregor Bartl, Valentino Borgo e Giorgia Galmarini.
Al workshop anche la Direzione Generale della Motorizzazione civile
Il workshop ha visto la presenza di Francesco Foresta della Direzione Generale Motorizzazione Civile. Ma anche di Paolo Cestra, Carlo Polidori, e Marco Petrelli.