CARDITO – Non sarà più domenica per l’universo che circondava il piccolo Giuseppe, il bimbo di appena 6 anni ucciso due giorni fa nell’abitazione al primo piano di via Marconi 70. E non sarà più domenica nemmeno e soprattutto per il papà del bambino, il 30enne ex marito di Valentina Casa che quando ha saputo della tragedia si è visto crollare il mondo addosso. Un peso difficile da sopportare.
L’interrogatorio al tribunale dei minori e poi la visita al Santobono
Ieri mattina l’uomo è stato ascoltato dal tribunale dei minori. Gli è stato chiesto della separazione da Valentina e se conoscesse il 24enne accusato dell’omicidio del figlio e del tentato omicidio di Noemi, la figlia di 8 anni viva per miracolo. Ha risposto di non averlo mai visto. Dopo il colloquio, il 30enne si è recato in ospedale Santobono proprio per vedere Noemi. Per farlo è passato nel ‘muro’ degli agenti che piantonano la stanza del reparto di neurochirurgia in cui è ricoverata. C’è un fil rouge che lega il 30enne, Valentina e Tony. Del papà dei bambini si hanno infatti poche notizie. Di certo c’è che non è originario della provincia al Nord del capoluogo, bensì di Pompei, che attualmente è disoccupato e che la sua storia con Valentina era finita da molto.
Non è chiaro ogni quanto vedesse i figli. Il percorso della vita del 30enne ha incrociato quello del suo sangue in una piovosa domenica di fine gennaio. E’ un incubo che non avrebbe augurato a nessuno, nemmeno al suo peggior nemico. Oggi il 30enne si ritrova con un figlio ucciso, una figlia quasi ammazzata e un’altra bambina di 4 anni alla quale bisognerà far rivivere il fratellino a suon di racconti. Sarà dura lavorare sugli aspetti psicologici di Noemi e della piccola non coinvolta fisicamente nella mattanza. Ma sarà dura anche per il 30enne andare avanti, con un figlio strappato alla vita così in fretta e un dramma che lo ha investito con la forza di un treno in corsa.
Le parole del fratello di Tony Essobti Badre
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