Tragedia del vischio a Enemonzo: due amici precipitano e muoiono, un terzo lancia l’allarme

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Operazione dei carabinieri
Operazione dei carabinieri

Tragedia del vischio a Enemonzo: due amici precipitano e muoiono, un terzo lancia l’allarm

ENEMONZO (UDINE) – Una tradizione prenatalizia, la ricerca del vischio tra i boschi della Carnia, si è trasformata in una tragedia immane nella tarda mattinata di oggi, 7 dicembre 2025. Due uomini, amici di lunga data tra i 55 e i 60 anni, hanno perso la vita precipitando per decine di metri in un dirupo in una zona boschiva del comune di Enemonzo. Un terzo uomo, che era con loro, ha assistito impotente alla scena e, sotto shock, ha lanciato l’allarme che ha messo in moto la complessa macchina dei soccorsi.

Secondo una prima, agghiacciante ricostruzione dei fatti, effettuata dai Carabinieri giunti sul posto, il dramma si è consumato in una manciata di secondi. Il gruppo di tre amici si era avventurato nei boschi, in una zona nota per essere particolarmente impervia e scoscesa, con l’intento di raccogliere del vischio, simbolo di buon auspicio per le imminenti festività natalizie. Una delle due vittime si sarebbe sporta su un punto esposto della parete rocciosa per raggiungere un ciuffo di pianta. Per mantenersi in equilibrio, si è appoggiato a un ramo o a una piccola pianta che, evidentemente marcia o resa fragile dal gelo di questi giorni, ha ceduto di schianto. L’uomo ha perso l’appiglio ed è precipitato nel vuoto.

L’amico più vicino, vedendolo cadere, in un gesto istintivo e disperato ha tentato di afferrarlo o di raggiungerlo, ma nel farlo è scivolato a sua volta sullo stesso terreno infido e friabile, precipitando lungo la parete e seguendo il compagno in un destino fatale.

Ad assistere impotente alla duplice caduta, il terzo uomo del gruppo. Resosi immediatamente conto della situazione disperata e dell’estrema pericolosità del luogo, ha avuto la lucidità di non avvicinarsi al bordo del precipizio, evitando così di diventare la terza vittima. Ha invece estratto il telefono cellulare e ha chiamato il Numero Unico per le Emergenze 112, fornendo le prime, concitate indicazioni.

L’allarme ha fatto scattare un imponente dispiegamento di forze. In pochi minuti, nella zona sono confluiti i Vigili del Fuoco del distaccamento locale, le squadre del Soccorso Alpino della stazione di Forni Avoltri, i militari della Guardia di Finanza (SAGF) e i Carabinieri della Compagnia di Tolmezzo. Dall’alto, si è levato in volo l’elisoccorso regionale, il cui equipaggio ha individuato dall’alto i corpi dei due uomini, ormai senza vita, in fondo al dirupo.

Le operazioni di recupero delle salme si preannunciano lunghe e complesse. La zona, come confermato dagli stessi soccorritori, è estremamente pericolosa e richiede l’utilizzo di tecniche alpinistiche avanzate per calarsi in sicurezza e riportare a valle i corpi. Ogni manovra viene condotta con la massima cautela per garantire l’incolumità degli operatori. Sul posto, i Carabinieri stanno effettuando i rilievi per cristallizzare l’esatta dinamica dell’accaduto, raccogliendo la testimonianza chiave del sopravvissuto, visibilmente scosso. Una tragedia che getta un’ombra di lutto sulla comunità locale, un dramma nato da un gesto semplice e tradizionale, trasformatosi in un appuntamento mortale con la montagna.

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