TRENTO – Salgono a 9 i morti accertati, ritrovati i resti di altri escursionisti dispersi sotto la valanga di ghiaccio staccatasi dalla montagna lo scorso 3 luglio: 4 sono stati riconosciuti dalle famiglie mentre 5 non sono stati ancora identificati. Dei feriti 4 rimangono ricoverati a Trento, 3 in ospedali regionali. La notizia è stata diffusa dal presidente della Provincia Autonoma di Trento Fabrizio Fugatti
Le ricerche
Il sindaco di Canazei, Giovanni Bernard ha spiegato che “domani potrebbero iniziare le attività di ricerca a terra” grazie ad una squadra speciale di soccorritori coadiuvati da unità cinofile. Ma si sta valutando in queste ore la fattibilità dell’operazione in quanto ad alto rischio. Si lavora anche con l’utilizzo dei droni del soccorso alpino veneto e ei vigili del fuoco di Trento per meglio monitorare la zona, mentre due operatori della Guardia di Finanza si trovano a capanna Ghiacciaio.
L’inchiesta
Aperto il fascicolo per omicidio colposo, il procuratore capo di Trento, Sandro Raimondi sul disastro della Marmala ha spiegato che “la prevedibilità dell’evento è esclusa, non c’è. Noi apriamo tutte le porte che abbiamo davanti per verificare cosa è successo e ricostruire il fatto. Sentiremo persone, vedremo filmati e coinvolgeremo il mondo scientifico per fare prove per capire, dal punto di vista idraulico, come mai c’era questa grossa massa d’acqua”.
L’esperto
In merito ai sistemi di sicurezza posizionati per monitorare ulteriori movimenti della massa di ghiaccio, il geologo Nicola Casagli ha spiegato che “quelli al Rifugio Marmolada sono tre radar, nello specifico un radar doppler e due radar interferometri che danno la possibilità di misurare a distanza, in condizioni di assoluta sicurezza e con un’alta precisione, tutti i movimenti della parte alta del ghiacciaio e delle rocce circostanti. I due radar interferometri – sono operativi già da ieri sera, hanno rilevato dati tutta la notte e non hanno registrato movimenti. Il radar doppler è operativo invece da questa mattina e ha la capacità, a differenza del radar interferometro, di vedere i movimenti rapidi e improvvisi che non hanno precursori. Per questo motivo abbiamo deciso di installare entrambe le tecnologie”.