Tragedia di Torre del Greco, poliziotto travolto e ucciso: il Riesame conferma il carcere per l’investitore

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NAPOLI – Resta in carcere il 28enne che, nella tragica notte di Ognissanti, al volante di un suv e sotto l’effetto di alcol e droga, ha travolto e ucciso l’agente di polizia Aniello Scarpati, ferendo gravemente il suo collega di pattuglia, Ciro Cozzolino. La parola fine, almeno per quanto riguarda la fase cautelare, è stata scritta questa mattina dal Tribunale del Riesame di Napoli. I giudici della decima sezione hanno infatti pienamente confermato l’impianto accusatorio della Procura, rigettando il ricorso presentato dalla difesa dell’indagato e confermando la misura della custodia cautelare in carcere.

Si chiude così un altro capitolo di una vicenda che, poco più di un mese fa, ha gettato nello sconforto non solo la comunità di Torre del Greco, ma l’intera Polizia di Stato. I fatti risalgono alla notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre scorso. Una notte che doveva essere di festa e che invece si è trasformata in un dramma indelebile sull’asfalto. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il 28enne, alla guida del suo potente suv, stava percorrendo a velocità sostenuta una delle arterie principali della città corallina. Il suo stato di alterazione psicofisica, come poi accertato dai test tossicologici e alcolemici, era gravissimo: un cocktail letale di sostanze stupefacenti e un tasso alcolemico ben al di sopra dei limiti consentiti dalla legge.

In quel momento, la volante con a bordo l’agente scelto Aniello Scarpati, 45 anni, e il suo collega Ciro Cozzolino, si trovava impegnata in un ordinario servizio di controllo del territorio. L’impatto è stato di una violenza inaudita. Il suv ha falciato in pieno i due agenti, sbalzandoli per diversi metri. Per Aniello Scarpati non c’è stato nulla da fare: l’impatto gli è stato fatale ed è morto praticamente sul colpo, sotto gli occhi impotenti dei primi soccorritori. Una scena straziante, con i colleghi che per primi sono giunti sul posto e hanno dovuto constatare il decesso di un amico, di un fratello in divisa. Ciro Cozzolino, invece, è stato trasportato d’urgenza in ospedale in condizioni disperate, dove ha lottato per giorni tra la vita e la morte. Oggi, fortunatamente, è fuori pericolo ma lo attende un lungo e difficile percorso riabilitativo.

L’investitore, fermato immediatamente dopo lo schianto, era apparso subito in un evidente stato confusionale. Le accuse a suo carico sono pesantissime: omicidio stradale aggravato dalla guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di stupefacenti, e lesioni personali stradali gravissime. La decisione odierna del Tribunale del Riesame ha confermato la solidità delle prove raccolte dalla Procura e la sussistenza delle esigenze cautelari. I giudici hanno ritenuto concreto il pericolo di reiterazione del reato, data la gravità della condotta e la totale noncuranza delle più elementari norme di sicurezza e di convivenza civile dimostrata dall’indagato. Il 28enne, dunque, rimarrà nella sua cella del carcere di Poggioreale, in attesa che il suo percorso giudiziario prosegua verso il processo. Una decisione che, sebbene non possa lenire il dolore immenso della famiglia Scarpati e dei colleghi, rappresenta un primo, fondamentale passo verso l’ottenimento di quella giustizia che l’intera comunità invoca a gran voce.

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