Trait d’union tra musica e arte. Il post punk di Soft Scent e Dead Rituals fluttua tra le opere di Andrea Grieco

The Soft Scene al Vessel Recording

Al Vessel Recording di San Nicola La Strada la “Dirty Immaculate Night” si è trasformata in una serata a dir poco screziata. Le arti si sono fuse nello studio di registrazione casertano che, per una sera, si è trasformato in un atelier baciato dalla musica. Mentre gli artisti hanno suonato, era infatti possibile visionare i quadri dell’artista Andrea Grieco. La special guest della serata è un artista del collage, “come un sarto con le sue forbici argentiane, colla, riviste e carte rielabora dalla crudezza delle sue riflessioni immagini conturbanti, spaventi erotici”: è la perfetta definizione di Paolo Florido nel numero di Novembre 2021 di Exit Urban Magazine. Nelle sue opere si individuano riferimenti culturali che spaziano dalla cinematografia, alla musica, all’arte e alla letteratura, attraverso una scelta cromatica che caratterizza la sua poetica.

Trait d’union ambiziosa per i ragazzi dell’Associazione Il Gufo che hanno proposto una Festa dell’Immacolata che potesse stimolare il pensiero, la visione e la sensibilità di ogni spettatore che, lì, era venuto in via principale per ascoltare musica live. Ad aprire le danze è stato Andrea Caccese con la versione in solitaria dei Dead Rituals. Con chitarra e distorsioni, l’artista napoletano, che ha vissuto tanto all’estero negli ultimi anni, ha proposto i brani con un riadattamento diverso, che è stato applaudito dal pubblico. Se un anno fa i Dead Rituals vennero quasi al completo, stavolta Andrea ha proposto un concept diverso che intende portare in giro per il Belpaese. Il post punk e lo shoegaze della musicalità del gruppo al completo lasciano spazio ad una maggiore intimità che piace particolarmente al frontman e che viene apprezzato.

Intorno alle 23.00 i Soft Scent prendono la scena per la tappa campana del Chimera Tour. Sound compatto da parte della band marchigiana che si sposta dal post alla dark wave, approfittando a pieno delle abilità dei tre componenti. Anna si sbizzarrisce tra voci, tastiere e sintetizzatori, Sara si dimena come un’ossessa tra basso, cori ed anche l’handpan, infine Enrico si sfrena alla batteria. Un trio affiatato che gioca molto sul contrasto nero e rosso. Nero è il colore di predominanza della scena dark, ma i capelli di Anna e gli stivali rosso sgargianti di Sara danno nell’occhio più di ogni altra cosa. Le melodie sono accattivanti, con pezzi generati in appena un anno e mezzo. E’ infatti da metà 2023 che i tre suonano insieme e, stando a vedere anche il tour che li ha portati e li sta portando in giro per l’Italia e l’Europa, non c’è da meravigliarsi. Parasomnia, primo pezzo di Chimera, ti travolge. Il nuovo inedito Halzenut ti entra in testa. The Howl, primo singolo in assoluto, ti stuzzica con il ricorso all’utilizzo indecifrato che tutto insieme emette un bel risultato. E poi c’è Chimera, canzone che dà il nome al disco che mette in movimento anche gli animi più fermi in una sporca notte dell’Immacolta.

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