Trapani: ‘cold case’, un arrestato per delitto di 23 anni fa

Operazione dei Carabinieri

Foto Michele Nucci/LaPresse 27 Aprile 2021 Bologna, Italia - generiche archivio - nella foto: Controlli di routine e pattuglia Carabinieri in centro storico Photo Michele Nucci/LaPresse - Bologna, Italy April 27, 2021 - generic image archive - Carabinieri routine checks and patrol in the historic center

MILANO – I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Trapani hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Trapani, su richiesta della procura, nei confronti di Antonio Adamo, un pensionato trapanese di 69 anni, accusato di essere responsabile dell’omicidio del cognato, Benedetto Ganci, ucciso la sera del 5 novembre 1998, nelle campagne di Fulgatore, piccola frazione del capoluogo. Le indagini sono state riaperte dalla procura di Trapani dopo che una delle figlie della vittima, nell’agosto 2020, a 22 anni dall’uccisione del padre, si era rivolta al comandante della stazione Carabinieri di Salemi, affermando di nutrire dei sospetti sul presunto autore dell’omicidio. Gli spunti offerti dalle dichiarazioni della giovane, all’epoca dei fatti era ancora minorenne, hanno portato alla riapertura del caso irrisolto.

Il fascicolo in precedenza archiviato è stato riaperto. Benedetto Ganci, dopo essere stato attirato in campagna, era stato ucciso con inaudita ferocia, colpito ripetutamente con dei paletti in cemento. Gli inquirenti, dopo aver indagato tramite intercettazioni e incrociando dichiarazioni rese dal nucleo familiare della vittima, avrebbero ricostruito quanto accaduto la notte dell’omicidio. La vittima aveva intuito le attenzioni morbose, anche di natura sessuale, mostrate da Adamo nei confronti delle sue figlie, e lo avrebbe redarguito in più occasioni intimandogli di restare lontano dalle nipoti. Adamo avrebbe dunque deciso di uccidere il suocero attirandolo in un casolare di campagna. Il padre del presunto assassino, oggi defunto, avrebbe secondo i carabinieri taciuto di aver trovato il figlio intento a ripulirsi da alcune macchie di sangue. Dato il pericolo di inquinamento delle prove e il pericolo di fuga, il gip ha convalidato la custodia cautelare in carcere.

(LaPresse)

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