ROMA – Gli italiani tornano a volare e a spostarsi con l’Alta Velocità ferroviaria. Dopo il blocco legato alla pandemia, gradualmente l’anno scorso e con velocità decisamente maggiore nei primi tre mesi di quest’anno, crescono i volumi di traffico con l’unica eccezione del trasporto locale che vede un ritorno più lento alla normalità pre-Covid. A fare il punto è l’Autorità di regolazione dei Trasporti che ha presentato oggi al Senato la relazione annuale al Parlamento.
Nel dettaglio nel quarto trimestre dello scorso anno, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il parziale superamento dell’emergenza pandemica ha portato ad una graduale ripresa dei volumi di traffico, con aumenti tra il 15 % e il 40% nei vari settori di trasporto, nei comparti sia merci che passeggeri.
L’accelerazione è stata assai più decisa, e quasi vorticosa per trasporto aereo ed Alta velocità ferroviaria, nei primi tre mesi di quest’anno: la domanda di trasporto passeggeri su servizi ferroviari AV è cresciuta del 269% mentre quella del trasporto aereo ha registrato un siderale incremento del 401% rispetto allo stesso periodo 2021, quando ancora si registravano strascichi dell’emergenza Covid. Rispetto alla situazione prepandemica, invece, si registrano tendenze meno favorevoli per il traffico stradale e ferroviario ordinario, con livelli di traffico ancora molto inferiori a quelli del 2019 (con differenziali negativi tra il 7% e il 43%). Il processo di “ritorno alla normalità” è infine più lento per il trasporto pubblico collettivo.
In questo contesto, sottolinea il presidente dell’Autorità Nicola Zaccheo, dovrà crescere e rafforzarsi il ruolo dell’Art. “Occorre ampliare il perimetro di competenze dell’Autorità. Di fronte alle nuove sfide della mobilità – spiega Zaccheo – la regolazione economica assume un ruolo di rilievo per il corretto funzionamento dei mercati, un accesso equo e non discriminatorio al sistema delle infrastrutture, servizi di trasporto adeguati ed integrati, avendo come ‘driver’ strategici: transizione ecologica e innovazione digitale”. Ma per far ciò, sottolinea Zaccheo, l’Autorità va messa nelle condizioni di operare al meglio. “Abbiamo una carenza di organico importante che ci impedisce tra l’altro di svolgere a pieno le nostre funzioni, tra cui quella di vigilanza. Al momento – ha sottolineato Zaccheo – possiamo contare su 120 figure professionali, abbiamo chiesto l’assunzione di altre 30”.
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