Travagliato, incubo nella notte: uomo si barrica in casa, decisivo il negoziato dei Carabinieri

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Operazione dei carabinieri
Operazione dei carabinieri

TRAVAGLIATO (BS) – Un lungo sospiro di sollievo ha squarciato il gelo di una notte che minacciava di trasformarsi in tragedia. Si è conclusa senza spargimento di sangue, poco prima delle due del mattino di oggi, domenica 21 dicembre, la drammatica vicenda che ha tenuto per ore la comunità di Travagliato con il fiato sospeso. Un uomo, affetto da disturbi psichiatrici, si era barricato all’interno della sua abitazione, in preda a una grave crisi, facendo temere il peggio. Solo la paziente e instancabile mediazione dei Carabinieri ha permesso di scrivere un lieto fine a un copione carico di tensione.

Tutto ha avuto inizio nel tardo pomeriggio di sabato. Una lite familiare, come tante, ma che questa volta è degenerata rapidamente. Le prime chiamate al 112 sono arrivate concitate, disegnando uno scenario allarmante e confuso. In un primo momento si era sparsa la voce che l’uomo tenesse prigioniera l’anziana madre, un’ipotesi da incubo che ha fatto scattare immediatamente il protocollo per le situazioni ad alto rischio. Sul posto sono confluite in pochi minuti diverse pattuglie dei Carabinieri della Compagnia di Chiari, affiancate da un’ambulanza del 118 e da una squadra dei Vigili del Fuoco, pronti a intervenire in caso di necessità.

La realtà, fortunatamente, si è rivelata meno grave ma non per questo meno delicata. L’uomo non teneva in ostaggio nessuno; al contrario, in un crescendo di agitazione, aveva allontanato il padre dall’appartamento, chiudendosi dentro da solo. La sua fragilità psicologica, però, lo rendeva imprevedibile. La situazione è precipitata quando, secondo quanto ricostruito, il soggetto ha impugnato un coltello da cucina, un gesto che ha alzato ulteriormente il livello di allerta e ha reso impossibile qualsiasi tentativo di ingresso forzato che non mettesse a rischio la sua stessa vita.

A quel punto, la strategia è cambiata. Mentre i militari cinturavano l’area per garantire la sicurezza dei residenti, è iniziato il lavoro più difficile: quello psicologico. I Carabinieri, tra cui personale specializzato nelle tecniche di negoziazione, hanno avviato un dialogo estenuante attraverso la porta chiusa. Un filo sottile teso nel buio, fatto di parole misurate, ascolto e tentativi di creare un contatto empatico. Per ore, la loro voce calma e ferma è stata l’unico legame tra l’uomo, asserragliato nel suo mondo di angoscia, e la realtà esterna. Hanno affrontato momenti di chiusura totale, alternati a brevi spiragli di lucidità, senza mai perdere la pazienza, senza mai forzare la mano.

La svolta è arrivata nel cuore della notte. Sfinito, e forse rassicurato dalla costante e pacata presenza dei negoziatori, l’uomo ha acconsentito ad aprire la porta. Con un’azione rapida e professionale, i militari sono entrati e lo hanno bloccato, disarmandolo senza che opponesse resistenza e senza che nessuno si facesse male. L’incubo era finito.

Immediatamente affidato alle cure del personale sanitario, è stato trasportato in ospedale per una prima valutazione. Data la sua condizione, è stato poi disposto il suo trasferimento in una struttura psichiatrica specializzata, dove riceverà le cure necessarie e resterà sotto osservazione fino a quando i medici non lo riterranno stabile. Si chiude così un episodio ad altissima tensione, risolto con un successo che è il frutto della preparazione, del sangue freddo e, soprattutto, della grande umanità dimostrata dalle forze dell’ordine.

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