TRENTO – Hanno ascoltato i vertici dell’azienda sanitaria provinciale di Trento, quelli dell’ospedale Santa Chiara e il personale sanitario in forza al reparto di ginecologia e ostetricia. E poi hanno acquisito schede di valutazione, calendario dei turni, elenchi del turn over, resoconti delle timbrature in entrata e uscita dall’unità operativa materno infantile. In particolare tutta la documentazione relativa all’attività di medico dirigente di Sara Pedri, la ginecologa forlivese di 32 anni scomparsa nel nulla il 4 marzo scorso subito dopo il trasferimento dall’ospedale di Trento a quello di Cles da cui si era dimessa 24 ore prima della sparizione.
Per gli ispettori del ministero della Salute ce n’è abbastanza e sono ripartiti per Roma. A giorni consegneranno la relazione al ministro Roberto Speranza, chiamato a rispondere a una serie di interrogazioni trasversali sulle presunte difficoltà ambientali interne al reparto di ginecologia e ostetricia.
(LaPresse)