TRENTO – Appena diciottenne, di origine senegalese, avvicinava i minorenni del quartiere e offriva loro droga con la prospettiva di entrare in affari. Per chi rifiutava erano minacce di morte e botte in una sorta di ‘camera della tortura’. Almeno così sostiene la Guardia di finanza di Trento che hanno messo fine al presunto giro di spaccio, estorsioni e violenza: per il ragazzo è scattata la misura cautelare disposta dal gip del tribunale su richiesta della procura. “Il provvedimento, epilogo di una speditiva attività investigativa, iniziata pochi giorni fa e condotta senza soluzione di continuità dalle fiamme gialle trentine, è stata originata dal potenziamento delle attività di controllo sul territorio, condotte dalle unità cinofile su tutta la provincia – si legge in una nota della Finanza -. Insospettiti dai comportamenti anomali tenuti da un ragazzo minorenne, i militari lo hanno controllato con osservazioni e pedinamenti, riuscendo a delineare in brevissimo tempo una vicenda tanto triste quanto preoccupante.
Secondo quanto accertato, il senegalese avvicinava i minorenni e offriva loro sostanza stupefacente destinata al consumo, con l’aggravante di indurli a cooperare nello spaccio di droga, nell’hinterland trentino ed anche in prossimità delle scuole da loro frequentate. Dalle investigazioni è emerso che l’arrestato non solo ha rivolto più volte minacce nei confronti delle giovani vittime adescate, fino al punto di prospettare loro la morte, nel caso in cui non si fossero attenute agli ordini da lui impartiti, ma le avrebbe anche malmenate, in una sorta di ‘camera della tortura’. È stato infatti appurato che a chi non saldava i conti con lui spettava un trattamento caratterizzato da violenze, il tutto videoripreso con i telefoni cellulari per mostrare anche agli altri cosa sarebbe successo se non avessero pagato. I gravi episodi estorsivi, non solo erano finalizzati al recupero dei crediti maturati nel tempo, frutto dell’illecita attività, ma anche strumentali all’affermazione del potere sul territorio”. Gli inquirenti non escludono che nel giro di spacciatori possano essere coinvolti altri minorenni.
(LaPresse)