Tria all’Ue: manovra difficile, ma necessaria. Pronti a correttivi

Queste frasi sono contenute nella lettera inviata stamattina a Bruxelles, in risposta alla richiesta di chiarimenti che era arrivata la scorsa settimana

in foto Giovanni Tria

ROMA – Il ministro dell’Economia Giovanni Tria rassicura l’Unione europea sulla manovra e si dice pronto a correttivi. In particolare, scrive Tria, “qualora i rapporti debito/Pil e deficit/Pil non dovessero evolvere in linea con quanto programmato… si impegna a intervenire adottando tutte le misure necessarie affinché gli obiettivi indicati siano rigorosamente rispettati”. Queste frasi sono contenute nella lettera inviata stamattina a Bruxelles, in risposta alla richiesta di chiarimenti che era arrivata la scorsa settimana.

Il tetto del 2,4% non sarà superato

Nella missiva, indirizzata al vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis, e al Commissario agli affari economici Pierre Moscovici, si legge che il 2,4% “non verrà sforato”. Anzi, promette  il ministro,“qualora il Pil dovesse ritornare al livello pre crisi prima del previsto il governo intende anticipare il percorso di rientro”. Senza contare che a Roma sono pronti a rivedere anche quel 2,4% nel caso che l’economia italiana evolvesse in modo diverso dal previsto. Promesse che potrebbero non bastare alla commissione Ue, da cui già martedì potrebbe arrivare la bocciatura della manovra italiana.

Fasce deboli in condizioni “drammatiche”

Il governo è “cosciente di aver scelto un’impostazione della politica di bilancio non in linea con le norme applicative del patto di stabilità è crescita”, scrive Tria. E’ stata una decisione “difficile ma necessaria – rivendica – alla luce del persistente ritardo nel recuperare i livelli di Pil pre crisi e delle drammatiche condizioni economiche degli strati più svantaggiati della popolazione”. In ogni caso lo scostamento dal sentiero di aggiustamento strutturale è limitato al 2019.

Fiducia sulla ripartenza degli investimenti

Il governo è “fiducioso di poter far ripartire gli investimenti e la crescita del Pil e che il recente rialzo dei rendimenti sui titoli pubblici verrà riassorbito quando gli investitori conosceranno tutti i dettagli delle misure previste dalla legge di bilancio”, dice ancora il ministro, aggiungendo che le riforme contenute nella manovra e nei decreti collegati  “avranno un impatto significativo sulla percezione e sui comportamenti dei cittadini, delle imprese e degli investitori”. Insomma, la manovra non esporrà “a rischi la stabilità finanziaria dell’Italia, né di altri paesi dell’Unione europea”. In ogni caso “il posto dell’Italia è in Europa e nell’area Euro”.

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