Tria: meno tasse dalla lotta all’evasione. Istat: nel 2018 in Italia meno indigenti

Da un più efficace contrasto all'evasione e alle frodi, derivano risorse per ridurre la tassazione sui fattori produttivi e sostenere la crescita". Lo ha detto il ministro dell'Economia Giovanni Tria, alla cerimonia del giuramento degli allievi ufficiali della Guardia di Finanza a Bergamo

Foto Roberto Monaldo / LaPresse in foto Giovanni Tria

ROMA – Tasse, il ministro Giovanni Tria fa il punto della situazione. “Da un più efficace contrasto all’evasione e alle frodi, derivano risorse per ridurre la tassazione sui fattori produttivi e sostenere la crescita”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, alla cerimonia del giuramento degli allievi ufficiali della Guardia di Finanza a Bergamo

Tria, tasse e contrasto all’evasione

“Il rafforzamento dell’azione di contrasto all’evasione fiscale, alla corruzione ed alla criminalità organizzata consente di consolidare la tutela ed il sostegno all’attività delle tantissime imprese sane che rispettano le regole”.

La Guardia di Finanza svolge un’azione di vigilanza e controllo del nostro sistema di welfare, che con il reddito di cittadinanza approvato da questo Governo, contempla anche l’adempimento di una funzione sociale a sostegno dei cittadini onesti e di quelli bisognosi di aiuto da parte delle Istituzioni – spiega Tria”.

Povertà in calo

In netto calo nel 2018 in Italia le persone in situazione di disagio economico: secondo le ultime tabelle Eurostat sulla base di dati provvisori, le persone che affrontano una “grave deprivazione materiale” erano 5.035.000, oltre un milione in meno dei 6,1 milioni del 2017. E’ l’8,4% della popolazione a fronte del 10,1% del 2017, il dato migliore dopo il 2010.

Come si misura il forte disagio 


La misurazione avviene mediante diversi strumenti: quello statistico, utilizzato da Eurostat considera la deprivazione materiale grave la difficoltà ad affrontare almeno 4 spese normali su 10: pagare un mutuo, il riscaldamento, mangiare proteine regolarmente, fare una settimana di vacanza, avere la macchina o un telefono. Il dato, nonostante il forte calo, è come si diceva il più alto tra i grandi Paesi europei, con la Germania stabile al 3,4% e la Francia in aumento al 4,7%, mentre la Gran Bretagna registra una crescita al 4,6%. Per la Spagna manca la previsione 2018, ma era al 5,1% nel 2017.

Italia in risalita

La situazione è migliorata nel nostro Paese per tutte le fasce di età, a esclusione di quella dei bambini più piccoli, con la percentuale dei minori di sei anni in condizione di disagio passata nel 2018 all’8,8% dall’8,5% precedente, mentre per gli over 65 la situazione è migliorata notevolmente, scemando la percentuale dal 9,4 al 7%.

Il contributo della crescita


Il combinato disposto di una migliore situazione economica e sostegno pubblico sembra dunque garantire dei risultati concreti nel contrasto all’indigenza. Lo scorso anno, infatti, il potere d’acquisto delle famiglie, ossia il loro reddito disponibile in termini reali, è aumentato dello 0,9% (dati Istat). Così confermando la tendenza al recupero in atto dal 2014 e favorendo una lenta ripresa dei consumi che si è tuttavia arrestata negli ultimi mesi dello scorso anno.

Reddito d’inclusione

A favorire la crescita del reddito disponibile sono state le retribuzioni (+2,9% rispetto al 2017). E anche le prestazioni sociali ricevute (circa 7,9 miliardi in più dell’anno prima). Fra queste rientra il Reddito d’inclusione, precursore del Reddito di cittadinanza che ha debuttato invece quest’anno. Il Rei, secondo il bilancio realizzato dall’Inps, ha erogato nel 2018 benefici economici a 462.170 nuclei familiari. Raggiungendo così 1.329.325 persone con un importo medio mensile pari a 295,88 euro.

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