ROMA – Offese ai meridionali e ostacoli al taglio dei vitalizi: questo il vergognoso spettacolo che offre il nostro Parlamento in queste settimane. La denuncia arriva dalla senatrice a Cinque Stelle Laura Bottici: anomalie nel percorso di approvazione del provvedimento che vuole abolire definitivamente i vitalizi della casta. In pratica la parlamentare svela i trucchi che gli altri partiti stanno mettendo in atto pur di non farsi togliere i privilegi: tra documenti che vengono passati in ritardo e altri che vengono inviati alla Camera senza firme.
Le dichiarazioni di Laura Bottici sui vitalizi: mettono ostacoli, ma noi non ci fermeremo
“La relazione informale degli uffici di Palazzo Madama sul ricalcolo dei vitalizi è stata trasmessa alla Camera senza darne avviso al collegio dei questori. E senza che fosse prima stata esaminata da quest’ultimo, come io avevo espressamente richiesto”.
“Non solo. Mi è stato sottoposto un documento che riportava la firma dei tecnici del Senato, mentre quello poi trasmesso alla Camera non riportava nessuna firma”.
“Riteniamo grave questo comportamento. Va contro le più elementari regole di trasparenza e non rispetta i membri del collegio dei questori. Il Movimento 5 Stelle proseguirà nella battaglia per l’abolizione dei vitalizi, con la massima celerità possibile. Noi non ci fermeremo, per rispetto di tutti i cittadini che faticano ad arrivare a fine mese e che hanno pensioni sotto la soglia di povertà”.
Gli insulti. Non solo ostruzionismo, anche maleducazione e ignoranza: le goffe gaffe di Daniela Santanché e Michela Biancofiore (entrambe ‘selezionate’ da Forza Italia)
La categoria delle donne in politica è periodicamente insultata dalla presenza, in Forza Italia, di persone come Daniela Santanché o Michela Biancofiore. Partiamo dalla prima: tra le sue varie ‘perle’ la ricordiamo protagonista di dichiarazioni ‘intelligenti’ come quella sulla contrarietà alle intercettazioni ai parenti dei detenuti mafiosi: “Che ce ne importa di sentire cosa dice un boss alla sua mamma?”.
La seconda si è recentemente applicata con questo profondo ragionamento politico, andato in onda sugli schermi di La7 (“L’aria che tira”): “Andare a elezioni in estate significa consegnare il Paese ai Cinque Stelle, perché quelli del Sud, che non possono permettersi di andare in vacanza, voteranno per il M5S”, al contrario, quindi, di quelli del Nord che, invece, saranno tutti sdraiati sotto l’ombrellone e non potranno andare a votare. Dopo qualche ora, forse a causa di un raro bagliore di senno, ha tentato di aggiustare il tiro. Ma francamente ha sbagliato di nuovo: “Che il Sud è più povero e non può andare in vacanza non lo dico io, ma i dati Istat”. Apposto!
Dal M5S la reazione è sdegnata: “La aggiungiamo alla lista delle offese subite dai meridionali, già accusati da Forza Italia di voler soldi senza lavorare o di essere mafiosi solo perché hanno scelto di votare per il Movimento 5 Stelle (cit. Vincenzo De Luca, ndr.). Queste affermazioni dimostrano per l’ennesima volta il distacco che hanno questi individui dalla realtà. Ma ci teniamo a ricordare alla Biancofiore che il 4 marzo il Movimento 5 Stelle è risultato la prima forza politica in ben 16 regioni, altro che voti presi solo al Sud”.