Truffa sui rifiuti, condannati Sorbo e Iavazzi

Truffa sui rifiuti, condannati Sorbo e Iavazzi

caserta (Renato Casella) Le pesature dei rifiuti era alterata e i Comuni di Caserta e Maddaloni sono stati truffati. Lo ha stabilito ieri il giudice Patrizia Iorio del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, condannando l’imprenditore Francesco Iavazzi e l’ex dirigente del Comune di Caserta Carmine Sorbo a 5 anni e 3 mesi a testa per le accuse di truffa e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (reati perpetrati fino al 18 settembre 2014).

I due (entrambi difesi dall’avvocato Gennaro Iannotti) dovranno risarcire i danni ai Comuni di Caserta e Maddaloni  (rappresentati rispettivamente da Lidia Gallo e da Giovanni Vairo). L’importo sarà stabilito in sede civile, ma il giudice Iorio ha disposto il pagamento di una provvisionale (immediatamente esecutiva) di circa 355mila euro per Caserta e di 140mila euro per Maddaloni. La Iorio ha anche disposto una confisca da 495mila euro sui beni della Impresud di Iavazzi. 

La vicenda riguarda le pesate di rifiuti truccate per i Comuni di Caserta, Maddaloni e San Nicola la Strada; per quest’ultima amministrazione, però, le accuse sono cadute in prescrizione nel corso del procedimento, in quanto le contestazioni della Procura riguardano il periodo dal 2011 al 2013.

Secondo l’accusa Iavazzi avrebbe alterato il sistema di pesatura degli automezzi che pervenivano agli stabilimenti (Impresud ed Ecologia Iavazzi) e certificato una quantità di rifiuti molto superiore a quella realmente conferita, con un costo maggiore per i Comuni. Sorbo risponde dell’accusa, ovviamente, solo per il Comune di Caserta: in qualità di dirigente al ramo, avrebbe favorito la ditta di Iavazzi. 

Per le vicende relative a San Nicola la Strada, invece, il giudice Patrizia Iorio aveva già pronunciato sentenza di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione 

Iavazzi, all’epoca dei fatti, era di amministratore  unico  della  Ecologia Iavazzi srl, affidataria  del  servizio  di  smaltimento rifiuti di natura organica provenienti dalla raccolta differenziata nei tre Comuni, e in diverse occasioni avrebbe falsificato il peso  riportato  sui formulari presso diversi stabilimenti. Sarebbe stato fatto risultare un  peso  di  molto  superiore  a  quello  effettivo. 

Secondo l’accusa Iavazzi avrebbe alterato i quantitativi di umido conferiti dal comune di Caserta dal 1° gennaio 2013 al 31 agosto 2015 e da quello di San Nicola la Strada dal 1 gennaio 2011 al 31 luglio 2013, e dal comune di Maddaloni dal 1 marzo 2014 al 30 giugno 2015 allo stabilimento della ditta Ecologia lavazzi.

In particolare, mediante l’alterazione del sistema di pesatura degli automezzi che pervenivano ai due stabilimenti, veniva attestato il conferimento di quantitativi di rifiuti di gran lunga superiori a quelli effettivamente trasportati, con evidente aggravio per le casse comunali, atteso che per quel tipo di rifiuto era previsto un costo di smaltimento particolarmente elevato, senza possibilità di ritorno economico per l’Ente locale (a differenza di quanto invece previsto per il conferimento di materiali riciclabili quali carta, plastica, vetro). 

Il danno per le casse pubbliche è stato quantificato per Caserta in un milione e 214mila euro, per San Nicola la Strada in 662mila euro e per Maddaloni in 303mila euro. 

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