REGGIO CALABRIA (Ciro Iavazzo) – Raggiravano anziani e disabili: al centro del meccanismo due direttori delle Poste. Un blitz delle forze dell’ordine ha sventato una ‘banda di truffatori’ che sono accusati di aver raggirato oltre 45 persone, tutti anziani, malati o diversamente abili con buoni postali o titoli di valore. I carabinieri hanno identificato trenta persone: undici sono finite in carcere, diciannove agli arresti domiciliari. Il denaro prelevato con l’inganno si aggira attorno al milione di euro. Veniva ripulito e trasferito su carte prepagate o conti corrente. Le forze dell’ordine sono adesso a caccia dei soldi rubati.
Il meccanismo
Le vittime erano, come detto, disabili, malati o anziani di tutta Italia. Persone con una ridotta capacità che la banda sfruttava per introdursi nella loro abitazione e rubare i buoni e i documenti dei titolari. Con l’intervento fondamentale dei due direttori delle Poste e gli addetti allo sportello di 4 diversi uffici, gli bastava modificare anche in maniera grossolana la foto del documento d’identità per prelevare il denaro dei buoni o dei titoli di valore e trasferirli su carte prepagate e conti corrente e il gioco era fatto. Oltre quarantacinque le persone truffate ed un milione di euro illecitamente intascato. I direttori e dipendenti delle Poste coinvolti guadagnavano una percentuale del 20% su quanto prelevato.
L’indagine
Le ‘strane’ manovre che avvenivano ripetutamente nei piccoli uffici postali di Reggio Calabria hanno però iniziato a destare sospetti fra i dipendenti. L’attività investigativa condotta dai carabinieri del Comando provinciale è partita dalla segnalazione di un funzionario delle Poste. Era stato insospettito dall’enorme quantità di buoni provenienti da tutta Italia che venivano monetizzati nelle filiali di Platì, Africo, e Gioiosa Jonica, intascati spesso nonostante fossero viziati da anomalie di ogni tipo. Da qui l’indagine che ha portato a sgominare la banda.