WASHINGTON (USA) (LaPresse/AFP) – Dopo che Donald Trump lo ha definito stupido, la star dell’Nba LeBron James incassa sostegno dallo sport alla politica. E gli arriva anche l’appoggio a sorpresa della first lady Melania Trump. Che volta le spalle al marito, e del campione Michael Jordan. In un’intervista, James aveva detto a Cnn di credere che Trump “stia in qualche modo tentando di dividerci“. “Cosa che non posso tollerare“. Aggiungendo: “Penso che il razzismo sia sempre stato qui. Ma credo che il presidente in carica ora abbia dato legittimazione alla gente, ora a loro non importa più, ora te lo sbattono in faccia“. Frasi che fanno eco ad altri commenti risalenti a gennaio. Quando il cestista aveva detto che Trump “ha dato alla gente e al razzismo l’opportunità di venire fuori ed esprimersi senza paura“.
La reazione di Trump all’intervista non è arrivata subito, ma è stata secca
“Lebron James è stato intervistato dal più stupido uomo della televisione“, il presentatore della Cnn Don Lemon. Che “ha fatto sembrare Lebron intelligente, cosa non facile da fare“, ha twittato Trump a proposito del cestista, ora nei Los Angeles Lakers. I fan di James sono insorti, ma tra tutti i messaggi di sostegno è spiccato quello di Melania Trump. La sua portavoce, Stephanie Grisham, ha richiarato che James sembra “lavorare per fare buone cose per le prossime generazioni“. E, “come ha sempre fatto, la first lady incoraggia chiunque abbia un dialogo aperto sulle questioni che riguardano i bambini“, e “potrebbe visitare” la nuova scuola elementare per giovani ad alto rischio che James ha inaugurato nella sua nativa Akron, in Ohio. Il testo, diffuso da Cnn, contiene anche un’apparente reprimenda all’uso dei social media da parte del presidente. Melania “Trump ha viaggiato nel Paese e nel mondo parlando ai bambini del loro benessere, della vita sana, dell’importanza del comportamento responsabile online“, ha sottolineato la portavoce.
Anche Don Lemon, il presentatore di Cnn che ha intervistato James, ha chiamato in causa Melania
“Chi è il vero stupido? Una persona che porta i bambini in classe o una che li mette in gabbia? #BeBest“, ha scritto su twitter, usando l’hastag della campagna per i giovani della first lady. Dal campo politico, la ex candidata alla presidenza e segretaria di stato Hillary Clinton ha definito James “un buon padre di famiglia. Un incredibile cestista, che restituisce alla sua comunità e non ha paura di dire quel che pensa. E’ un atleta di livello mondiale e un fuoriclasse. Abbiamo bisogno di più persone come lui nel mondo“, ha twittato. Dal mondo dello sport sono arrivati messaggi da Curry, che ha twittato solo “Avanti così!”, dal difensore degli Seattle Seahawks della National Football League, Bobby Wagner, e persino dalla ex stella dell’Nba Michael Jordan, nota per la sua riluttanza a commentare questioni sociali e politiche. Trump aveva infatti concluso il suo tweet scrivendo “A me piace Mike!”. E Jordan, ora proprietario dei Charlotte Hornets, ha fatto sapere: “Io appoggio LJ, sta facendo un meraviglioso lavoro per la sua comunità“.
Questo scambio al vetriolo tra James e Trump non è stato il primo: a giugno Trump aveva detto che né i Cleveland Cavaliers, la squadra precedente di James, né i Golden State Warriors, sarebbero stati invitati alla Casa Bianca a seguito delle finali Nba, rispondendo alle dichiarazioni di James e dell’asso dei Golden State Warriors, Stephen Curry, che avevano entrambi detto non sarebbero andati al ricevimento alla Casa Bianca. Lo scorso anno Trump aveva anche ritirato un invito ai campioni dei Warriors, dopo che Curry e altri sportivi avevano espresso dubbi sulla partecipazione a un evento nella residenza presidenziale. James a quel tempo aveva descritto Trump come un “vagabondo“.