MILANO (LaPresse) – L’amministrazione Trump pensa a un taglio delle tasse ai ricchi di circa 100 miliardi di dollari che sia unilaterale, cioè bypassando il Congresso. A riportarlo è il New York Times, che spiega che la manovra riguarderebbe in particolare la tassazione sulle plusvalenze, i cosiddetti ‘capital gains’. “Se non riusciamo a portarlo a termine tramite un iter legislativo, verificheremo che strumenti abbiamo al Tesoro per farlo da noi, e lo valuteremo“, ha spiegato il segretario al Tesoro, Steven Mnuchin. Insorgono i democratici: “In un periodo in cui il deficit è fuori controllo, gli stipendi sono piatti e i più ricchi stanno meglio che mai, dare all’1% dei ricchi un altro vantaggio è un oltraggio“, ha tuonato Chuck Schumer, leader dei democratici in Senato.
Il capital gain è la differenza fra il prezzo di vendita e il prezzo di acquisto di un bene
Il dipartimento del Tesoro sta valutando di cambiare la definizione di ‘costo’ che si usa per calcolare il capital gain. Permettendo ai contribuenti di adeguare all’inflazione il valore iniziale di un asset, come una casa o un’azione, al momento della vendita. Attualmente, le tasse sui capital gains si calcolano sottraendo il prezzo originario di un bene dal prezzo al quale viene rivenduto. E tassando la differenza, di solito al 20%.
Il provvedimento affronterebbe quasi certamente ricorsi in tribunale, segnala il quotidiano newyorkese. Ma i conservatori che appoggiano il piano sostengono che, anche in questa eventualità, la misura darebbe una spinta all’economia favorendo un’ondata di vendite di asset. “Non importa cosa facciano i tribunali, si otterranno benefici il giorno e il mese dopo che il Tesoro adotterà il provvedimento“, dice Ryan Ellis, un lobbista fiscale citato dal New York Times.