Trump punge la Fed: “Incredibile anche solo pensare al rialzo dei tassi”

Sale la tensione in vista della riunione di mercoledì

AFP / Nicholas Kamm in foto il Presidente USA Donald Trump

Milano (AWE/LaPresse) – Donald Trump alza la temperatura in vista della riunione di mercoledì del Federal Open Market Committee, il braccio monetario della Federal Reserve dal quale il mercato si attende un nuovo rialzo dei tassi d’interesse statunitensi, il quarto del 2018. Che la stretta non sia gradita al presidente era già cosa nota, visto che lui stesso ha avuto modo di sottolinearlo più di una volta negli scorsi mesi.

Ma se a qualcuno fosse sfuggito, oggi è arrivata una nuova conferma della contrarietà dell’inquilino della Casa Bianca. Come spesso accade, la tribuna scelta da Trump per le sue esternazioni è stata quella di Twitter. “E’ incredibile che con un dollaro forte e virtualmente nessuna inflazione, col mondo esterno che esplode intorno a noi, con Parigi che sta bruciando e la Cina in declino, la Fed stia anche solo prendendo in considerazione un altro rialzo dei tassi”, ha cinguettato sul social network, concludendo con un esplicito “godetevi la vittoria!”.

Sale la tensione in vista della riunione di mercoledì

Gli ultimi dati in arrivo dagli Usa hanno visto le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione calare più del previsto nella settimana terminata l’8 dicembre. Superando le attese degli analisti e portandosi sul livello più basso da quasi tre mesi. La produzione industriale è intanto tornata a salire a novembre, registrando un +0,6% a sua volta migliore delle aspettative. Mentre l’inflazione nello stesso mese è scivolata al 2,2% a novembre su base annua, dal 2,5% del mese precedente, con una variazione nulla nei confronti di ottobre.

Questo mente l’altra superpotenza mondiale, la Cina – con la quale Washington ha avviato da mesi un braccio di ferro a tema commerciale che nell’ultima settimana è sembrato comunque alleggerirsi – mostra segni di difficoltà. Le cifre diffuse da Pechino nei giorni scorsi, sempre con riferimento a novembre, vedono la produzione industriale muoversi col tasso di crescita più basso in tre anni, sul +5,4% annuo. Mentre le vendite al dettaglio hanno messo a segno un +8,1% che rappresenta l’espansione più lenta addirittura dal 2003.

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