Trump rilancia le sanzioni contro l’Iran: il petrolio vola ai massimi

La decisione ha fatto infuriare la Cina

MILANO – Giornata di forti tensioni sui mercati petroliferi mondiali dopo la decisione dell’amministrazione Trump di annullare le esenzioni concesse a otto Paesi tra cui l’Italia dal divieto di importare greggio dall’Iran. I prezzi del petrolio sono saliti prima in Asia, spinti dalla prospettiva di una contrazione dell’offerta. E a seguire sui mercati europei e americani raggiungendo i massimi da almeno sei mesi.

Ma la mossa americana non è piaciuta alla Cina, uno dei principali importatori di petrolio iraniano. Che ha fortemente protestato contro la decisione di punire Pechino e altri sette paesi che continuano a comprare petrolio dall’Iran. “La Cina è fortemente contraria alle sanzioni unilaterali degli Stati Uniti”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese Geng Shuang ai giornalisti. Aggiungendo che la decisione Usa “intensificherà i problemi in Medio Oriente”.

La decisione ha fatto infuriare la Cina

Di opposto tenore le reazioni dell’Arabia Saudita che ha salutato con soddisfazione la decisione Usa. Invitando però nello stesso tempo a mantenere la pressione sull’Iran per fermare la sua “politica di destabilizzazione” nella regione. Il ministro degli Esteri saudita Ibrahim al-Assaf ha espresso in una dichiarazione la totale soddisfazione del suo paese dopo la decisione Usa. Definendolo “un passo necessario per portare il regime iraniano a fermare le sue politiche di destabilizzazione e sostegno al terrorismo in tutto il mondo “. Ha inoltre ricordato la posizione del suo paese che chiede “sforzi internazionali. Per costringere il regime iraniano a rispettare il diritto internazionale e per fermare la sua palese interferenza negli affari globali”.

In Italia sono invece arrivate critiche da parte della Federpetroli che ha giudicato la mossa un sistema per stravolgere le politiche commerciali. “Le sanzioni Usa sono un segnale evidente sulla volontà di dirottare l’approvvigionamento di greggio su altri paesi. Una manovra commerciale che scavalca le regole di libera concorrenza dei mercati e mira a stravolgere le politiche commerciali del Medio Oriente. Dopo la Libia si punta sull’Iran. Gli Stati Uniti sanzionato i paesi per loro più strategici. E li obbligano ad acquistare greggi e materie prime da altri”, dice Michele Marsiglia, presidente di Federpetroli.

Paola Tavella (LaPresse/AWE)

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