Istanbul (Turchia), 12 ago. (LaPresse/AFP) – “Lo scopo dell’operazione è far sì che la Turchia si arrenda in tutti i campi, dalla finanza alla politica. Ancora una volta affrontiamo un subdolo complotto politico. Con il permesso di Dio, lo supereremo”. Lo ha dichiarato il premier turco, Recep Tayyip Erdogan, facendo riferimento al crollo della moneta. Parlando a Trabzon, sul mar Nero, Erdogan ha aggiunto che se gli Stati Uniti sacrificheranno la relazione con la Turchia, il suo Paese risponderà cercando “nuovi mercati, nuove partnership e nuovi alleati”. La reazione della Turchia, ha aggiunto Erdogan, avverrà “a spese di chi ha lanciato una guerra economica contro il mondo intero, incluso il nostro Paese”. “Non possiamo che dire addio a chiunque decida di sacrificare il suo partenariato strategico e un’alleanza di mezzo secolo con un Paese di 81 milioni di abitanti per salvaguardare le sue relazioni con dei gruppi terroristi”, ha poi tuonato.
i fatti
Turchia e Stati Uniti sono partner nella Nato e gli Usa hanno una importante base a Incirlik. Attualmente usata come centro operativo contro il gruppo jihadista Stato islamico. Dunque Ankara continua ad accusare Washington per il sostegno in Siria alle Unità di protezione del popolo (Ypg). Questi gruppi a maggioranza curda che la Turchia considera legati al Pkk, considerata terrorista. Al centro dello scontro, che va dalle minacce al raddoppio delle sanzioni americani su acciaio e alluminio turchi, c’è la sorte del pastore americano Andrew Brunson. A processo in Turchia per terrorismo e spionaggio, in precedenza in carcere e ora agli arresti domiciliari. Gli Usa chiedono la sua liberazione immediata, mentre Ankara vuole l’estradizione del religioso in autoesilio Fethullah Gulen, che considera orchestratore del fallito golpe del luglio 216.