Massa Carrara (LaPresse) – La polizia turca ha arrestato, nel corso di un blitz nel centro culturale Idil a Okmeydani, a Istanbul, una decina di persone tra cui anche Gianfranco Castellotti, veterinario di 53 anni di Massa (Massa Carrara) militante del fronte anti imperialista. Nei confronti di Castellotti, arrivato a Istanbul da qualche giorno per seguire, come osservatore, il processo a carico dei Grup Yorum, gruppo musicale turco accusato di terrorismo per aver decantato troppe volte la libertà contro il governo di Erdogan, non sarebbero ancora state formulate accuse. La vicenda di Castellotti ricorda quanto successo al blogger lucchese Gabriele Del Grande, arrestato al confine tra la Turchia e la Siria. Fu liberato dopo 14 giorni in cui fece anche lo sciopero della fame.
Queste le testimonianze di Del Grande, subito dopo la liberazione
“Ero in un ristorante in una città Rihanli, vicino al confine con la Siria quando sono stato fermato. Non stavo entrando ad Idlib o in teatri di guerra. Si sono presentati otto agenti in borghese che ci hanno mostrato un distintivo, e poi portato in commissariato. Non c’era un traduttore e io non parlo turco, perchè lì io incontro siriani e parlo arabo. Sono stato interrogato in una lingua con un arabo e sono stato costretto a firmare un verbale in turco di cui non ho nessuna copia, e su cui mi hanno fatto domande mentre ero in isolamento”. Così Gabriele Del Grande in una conferenza stampa alla stampa estera a Roma raccontando il suo fermo in Turchia.