“Il comparto turistico, seppure in netta ripresa, potrebbe non aver ancora recuperato del tutto i livelli del 2019, neanche nel 3° trimestre del 2022”. È quanto si legge nel rapporto sullo stato dell’economia italiana presentato oggi dal Centro studi di Confindustria. “Dopo il profondo shock subito nel 2020 con la pandemia da Covid-19, nel 2021 il turismo in Italia ha registrato un parziale recupero, con un sostanziale incremento rispetto all’anno precedente delle presenze di italiani e stranieri negli esercizi ricettivi (+39%) e della spesa dei turisti internazionali (+23%), senza però riuscire a colmare il divario rispetto ai livelli pre-pandemia, soprattutto in termini di presenze di turisti dall’estero (-52% rispetto al 2019)”, scrive infatti il Csc, sottolineando che invece “la piena ripresa di questo settore è cruciale per le prospettive di crescita dell’intero sistema economico italiano”. Nel pre-pandemia il turismo aveva infatti un peso rilevante: secondo l’Istat, esso contava circa il 6% in termini di valore aggiunto e il 7% in termini di occupati (circa 1,7 milioni di addetti) con un impatto sul Pil italiano che, secondo stime World Travel and Tourism Council (Wttc) per l’Italia nel 20191 era pari al 10,6%, mentre quello sull’occupazione era del 12,2%.
(LaPresse)