MILANO – Gli italiani tornano a viaggiare e la meta preferita resta il mare, per lo più in Italia, per la paura di contrarre il virus e restare bloccati all’estero. È la fotografia dell’estate italiana 2021 scattata da Federalberghi, con una indagine condotta insieme con l’istituto Acs Marketing Consulting.
Quest’anno si metterà in viaggio il 54,5% della popolazione, contro il 57,1% del 2019. Rimarrà in Italia il 93,3% degli italiani e il mare si conferma la meta preferita, seppur in leggera flessione rispetto allo scorso anno (75 vs. 77%), seguito dalla montagna (9,7%) e dalle città d’arte (4,7%). Il 38,8% sceglierà una regione lontana dalla propria abitazione (nel 2020 erano il 19,3%), mentre il 36,5% trascorrerà le vacanze nella propria regione di residenza (l’anno scorso erano il 56,6%). Il 53,7% degli intervistati ha deciso di muoversi in automobile, mentre il 31,2% torna a utilizzare l’aereo (11,4% nel 2020).
Secondo l’indagine, ciò che verrà prodotto in termini di giro d’affari (includendo le spese di viaggio, vitto, alloggio e divertimenti) toccherà i 22,7 miliardi di euro contro i 14,3 miliardi di euro dello scorso anno (+58,7% circa). Di questi, però, solo il 21,4% è destinato ad essere speso per il pernottamento, quindi in sostanza neanche 5 miliardi arriveranno alle imprese ricettive.
È una “buona notizia” che gli italiani abbiano ripreso a viaggiare per Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, “è un passaggio essenziale che ci dà la misura di quanto sia stata significativa la campagna vaccinale messa in atto dal nostro Governo in modo radicale”. E questo nonostante le ultime norme sul green pass che “potrebbe ripercuotersi sull’andamento della stagione in corso”.
Sono, ferme, invece, le prenotazioni per agosto e settembre in Umbria, secondo quanto riferito dal presidente della Federalberghi regionale Simone Fittuccia: “Quando è emersa l’ipotesi green pass e sono tornati a crescere i contagi, non abbiamo registrato particolari disdette. Le prenotazioni per agosto e settembre però si sono fermate”.
di Laura Pirone