TRENTO – Il Garda è sold out da metà giugno. Tutto pieno a Madonna di Campiglio, val di Fiemme, San Martino di Castrozza e altopiano di Pinè. Hotel, campeggi, b&b: agende delle prenotazioni chiuse almeno fino a ferragosto, salvo disdette da Covid. L’unica incognita che ancora pesa sull’andamento dei flussi turistici. Per il Trentino, secondo le proiezioni delle aziende di promozione, si prospetta comunque un’estate con il ritorno dei numeri pre pandemici. Eppure dal 1985 all’anno scorso laghi e Dolomiti hanno perso una media di 2 giorni di permanenza. Tanti, troppi secondo l’Istituto provinciale di statistica che ha fotografato i ‘tempi’ del turismo. “Numeri che devono far riflettere – osserva il presidente dell’Associazione albergatori, Giovanni Battaiola -. C’è bisogno di creare nuove opportunità capaci di intercettare mercati esteri fino ad oggi poco esplorati. Dobbiamo fare i conti con dei fattori oggettivi: il disastro economico provocato dall’emergenza sanitaria, il virus che rialza la testa, i prezzi di materie prime ed energia fuori controllo e la crisi ucraina. Direi che ce n’è abbastanza. La sfida è allungare le stagioni, diversificando le offerte.
Il patrimonio lo abbiamo, dobbiamo sfruttarlo puntando sulla qualità”. E così anche la Provincia autonoma, nella manovra di assestamento del bilancio, ha messo sul piatto 25 milioni di euro con il fondo alberghi. “Può essere uno strumento utile ma va attuato in tre direzioni – precisa Battaiola -. La nostra idea è chiara: sostegno agli investimenti per la ristrutturazione del debito e garanzie per riuscire a ottenere finanziamenti; crescita qualitativa delle strutture con investimenti anche attraverso l’entrata in compagini societarie delle strutture ricettive, recupero degli alberghi dismessi e chiusi da 10 anni, che sono più di cento. Bisogna demolirli per generare crediti edilizi, fare pulizia e riordino: gli immobili abbandonati sono brutti, danneggiano paesaggio e turismo”. Poi, per gli albergatori, c’è l’occasione della Olimpiadi invernali del 2026. “Un evento che deve sostenere tutta l’economia del Trentino e non solo i territori direttamente interessati, con investimenti sulle infrastrutture e gli impianti sportivi in tempo utile per i test previsti nel 2025 – sottolinea Battaiola -. In questo contesto si inserisce alla perfezione la misura del ‘Bando qualità’. E’ soggetto a de minimis, comunque aiuta le imprese”.
(LaPresse/Luca Borghi)