MILANO – Apple scende in campo nella sfida delle piattaforme di streaming. I dettagli sono top secret ma lunedì 25 marzo, nel teatro intitolato a Steve Jobs nella sede di Cupertino, andrà in scena il classico show, di solito riservato al nuovo iPhone o qualche altro dispositivo. Questa volta il ceo Tim Cook annuncerà la Apple tv. La Mela morsicata non si accontenta più di produrre device: ora vuole mettere dei contenuti originali dentro i telefoni, i tablet e i portatili dei suoi clienti. Ovvero film e serie, proprio come i rivali Amazon e Netflix.
Apple sfida Netflix
Il colosso tecnologico californiano da anni lavora al progetto e, anche se manca l’ufficialità, è quasi certo che lunedì sarà il giorno del grande annuncio. L’indizio, come riporta il New York Times, è l’invito rivolto agli addetti ai lavori di Hollywood a cui, dando appuntamento al 25 marzo, Apple dice misteriosamente: “It’s show time”, ovvero è tempo di spettacolo.
Nel progetto le più grandi star del cinema
Sempre il quotidiano americano rivela che tra i nomi coinvolti ci sono star del cinema del calibro di attrici come Reese Witherspoon, Jennifer Garner e Jennifer Aniston, e registi come Steven Spielberg e J. J. Abrams, dietro alla macchina da presa per l’ultimo ‘Star Trek’ ma anche creatore di serie tv come ‘Alias’ e ‘Felicity’.
Secondo persone dello show business, citate come fonti sempre dal quotidiano newyorkese, cinque serie sarebbero già state filmate e un’altra mezza dozzina sarebbero in lavorazione. In particolare Spielberg starebbe mettendo in cantiere il remake di una celebre serie di fantascienza degli anni ’80 della Nbc, ‘Amazing Stories’.
Netflix smentisce l’ipotesi di collaborazione
Intanto i rivali affilano le armi: Netflix ha già fatto sapere che non ci sarà alcuna collaborazione e che i propri contenuti non saranno visibili su altre piattaforme. Disney, un altro gigante dello showbiz, è pronto a imitare la casa di Cupertino. L’11 aprile infatti è atteso l’annuncio di una piattaforma di streaming, ormai divenuto il campo di battaglia dei colossi tecnologici.
(LaPresse/di Niccolò Borella)
