Roma, 11 ott. (LaPresse) – Una serie tv in 5 puntate per raccontare dal 22 ottobre la storia d’Italia attraverso il finestrino di un treno. E’ il progetto che la Fondazione FS Italiane ha realizzato in collaborazione con History Channel. Il lavoro, che è durato quasi un anno, è partito dalla visione dell’archivio storico della Fondazione. Un patrimonio enorme e inedito che conta 350mila fotografie analogiche, 500mila immagini digitalizzate, prodotte dagli anni ’30 in poi, 3500 cassette di vari formati. Attraverso le immagini dell’epoca la serie racconta di come sia cambiata l’Italia dalla costruzione del primo tratto ferroviario, la Napoli-Portici. Questa inaugurata il 3 ottobre del 1839, al boom economico, passando per le due Guerre Mondiali. Ciò in compagnia di re, dittatori, papi, presidenti ma anche macchinisti, turisti ed emigrati. E proprio dal Museo di Pietrarsa inizierà il viaggio nel tempo, guidato da due conduttori d’eccezione: lo scrittore e giornalista Beppe Severgnini e il divulgatore storico-scientifico Raffaele Di Placido
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“Ho deciso di partecipare al progetto perchè il treno è un oggetto romantico, è democratico ed è un palcoscenico ambulante”, ha spiegato Svergnini all’evento di presentazione della serie tv a Villa Patrizi a cui hanno partecipato il presidente della Fondazione FS Italiane Mauro Moretti, il direttore generale Luigi Cantamessa, l’amministratore delegato di FS e Simone D’Amelio Bonelli, Content&Creative Director di A+E Networks Italia. E proprio il direttore della Fondazione, Moretti ha spiegato come la storia dell’azienda sia legata a doppio filo a quella del Paese, avendo contribuito all’unità culturale e produttiva italiana. Per le riprese Fsi ha messo a disposizione 14 treni storici, locomotive d’epoca e vagoni dei primi decenni del ‘900. Materiale rotabile restaurato e funzionante. “L’italia del treno rappresenta il progetto più ambizioso mai realizzato dal canale: cinque mesi di riprese, decine di migliaia di immagine consultate, mille km percorsi in Italia e Slovenia”, ha sottolineato D’Amelio Bonelli. Il docu-film è realizzato da Stand By me per A+E Networks Italia con la regia di Paolo Malizia.