Ucciso al-Zawahiri: il leader di Al Qaeda colpito con i droni a Kabul. Biden: “Giustizia è fatta”e

Era sul balcone di una casa nel centro di Kabul

©LAPRESSE 19-03-2004 AFGHANISTAN POLITICA AYMAN AL ZAWAHIRI, l'egiziano 53enne, medico personale di OSAMA BIN LADEN

WASHINGTON – “Giustizia è stata fatta”: parole del presidente Joe Biden per annunciare la riuscita dell’operazione della Cia. “Un’operazione di precisione e di assoluto successo – ha detto il capo della Casa bianca, in isolamento a causa del Covid – che conferma la determinazione americana contro il terrorismo”.

L’uccisione dell’erede di Osama bin Laden, Ayman al-Zawahiri, risale allo scorso fine settimana, per la precisione alle 21.48 di sabato 30 luglio, grazie a due missili Hellfire. L’Onu riferisce che “fino al giugno del 2021 al-Zawahiri si nascondeva in una località di confine tra Afghanistan e Pakistan”.

La condanna

In un comunicato i talebani “condannano l’operazione in cui è stato ucciso al-Zawahiri” confermando che il raid “è avvenuto a Kabul, nella benestante area di Sherpur”. Spiegando inoltre che “gli accordi di Doha vieterebbero i raid americani”, tesi contrastata da Washington. Dalla Casa bianca infatti fanno sapere che “la presenza del capo di Al Qaeda, Ayman al-Zawahiri, a Kabul è una chiara violazione dell’accordo che i talebani hanno firmato con Washington nel 2020 in cui promettevano di non permettere all’Afghanistan di tornare a essere un ‘porto sicuro’ per la jihad”.

Secondo un funzionario della Casa bianca “i talebani erano a conoscenza della presenza del leader di al-Qaida, Ayman al-Zawahiri, a Kabul e dopo il raid si sono affrettati a rendere l’area non accessibile e a spostare rapidamente la famiglia di al-Zawahri” sottolineando inoltre che “i talebani non erano stati allertati del raid del 30 luglio”.

Chi era Ayman al-Zawahiri

Vera e propria mente di al-Qaida, ed ex braccio destro di Osama bin Laden, ricoprendone il comando all’indomani della sua morte, Ayman al-Zawahiri è risultato essere uno degli artefici dell’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre del 2011. Nato in Egitto nel giugno del 1951 da una famiglia alquanto agiata, al-ZawahIri ha studiato medicina per poi avvicinarsi ai movimenti jihadisti a soli 17 anni, ancor prima di conseguire la laurea. Nel 1979 aveva già acquisito il ruolo di ‘emiro’ (comandante) responsabile per il reclutamento.

L’ascesa

Con l’assassinio del presidente egiziano Anwar Sadat fu arrestato scontando una pena di quattro anni ma solo per porto abusivo di armi. Scarcerato si trasferì in Arabia Saudita e, poco dopo in Pakistan, dove conobbe bin Laden. Poi l’ascesa fino a diventare l’attuale leader della jihad islamica.

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