Ucciso da un’arma clandestina. Fermato il cugino: l’ho trovata

Le indagini sulla morte del 18enne colpito alla fronte da un proiettile partito per sbaglio durante un gioco. Il familiare sottoposto a fermo, il revolver aveva la matricola abrasa

Nella foto a sinistra Arcangelo Correra (la vittima), a destra Renato Caiafa

NAPOLI – Un gioco finito male, il colpo partito accidentalmente mentre stava maneggiando una pistola e che finisce in testa ad Arcangelo Correra, 18 anni. Renato Caiafa, 19 anni, si è recato spontaneamente in questura, a Napoli, il giorno stesso dell’omicidio di Correra, per raccontare quello che è accaduto all’alba della giornata di sabato in piazzetta Sedil Capuano, zona Tribubali. Un incidente, dovuto a imperizia o forse a imprudenza. Per lui, nella tarda serata di sabato, la procura ha emesso un fermo per detenzione e porto abusivo di arma e ricettazione. Mentre per l’omicidio colposo il 19enne, al momento, risulta solo denunciato.

Gli agenti della Mobile partenopea, guidati da Giovanni Leuci, stanno indagando per verificare il racconto di Caiafa. I ragazzi, due cugini, erano in compagnia di alcuni amici all’alba di sabato. Era Caiafa, stando a quanto lui stesso ha raccontato, ad avere in mano la pistola, una Beretta calibro 9×21, sequestrata dalla polizia. Si tratta di un’arma clandestina, visto che il revolver aveva la matricola abrasa. Il colpo è partito in maniera accidentale: Correra è stato colpito alla fronte, l’emorragia cerebrale non gli ha lasciato scampo nonostante la corsa in ospedale, al Vecchio Pellegrini, dove è deceduto nella mattinata di sabato. Caiafa ha parlato a lungo con gli investigatori, e ha raccontato cosa era accaduto facendo anche rinvenire l’arma. L’indagato è il fratello di Luigi Caiafa, il 17enne ucciso da un poliziotto durante una rapina nel 2021. Agli investigatori ha detto di averla trovata sotto a un’automobile. Si tratta di dichiarazioni al vaglio degli inquirenti, al lavoro anche per scoprire e smantellare la rete di approvvigionamento delle armi, anche perché negli ultimi tempi il numero di minorenni in possesso di pistole e coltelli è cresciuto a dismisura. Non va dimenticato, infatti, che Arcangelo Correra è stata la terza vittima nel giro di dieci giorni. Prima di lui sono stati ammazzati a colpi di pistola Emanuele Tufano, 15enne ucciso durante una lite tra bande rivali al corso Umberto e Santo Romano, 19enne freddato a San Sebastiano al Vesuvio per una scarpa sporcata.

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