Ucciso e sciolto nell’acido: presi tre dei Licciardi NOMI E FOTO

NAPOLI – I carabinieri risolvono un ‘cold case’ dopo dieci anni. E individuano i presunti mandanti dell’omicidio di Salvatore Esposito, detto Totoriello. Un delitto d’onore: avrebbe insidiato la moglie di un affiliato detenuto. Ma andiamo con ordine. Lente su clan Licciardi e Alleanza di Secondigliano per una punizione d’onore. Così la definiscono gli investigatori del Ros, che arrestano tre uomini: Paolo Abbatiello, 56 anni (scarcerato l’anno scorso), Raffaele Prota 57 anni (detenuto a Secondigliano) e Gianfranco Leva, 66 anni (libero). Ritenuti ai vertici del gruppo della Masseria Cardone.

All’alba di ieri i militari hanno eseguito la custodia cautelare in carcere, su richiesta dalla Direzione distrettuale antimafia. Gli investigatori dell’Arma fanno sapere che i tre sono indiziati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, omicidio e detenzione e porto d’arma da fuoco in concorso. Reati aggravati dalla finalità di agevolare i Licciardi e l’Alleanza di Secondigliano.
L’indagine si è sviluppata tra il gennaio 2022 e febbraio 2023. E ha approfondito pregresse emergenze investigative, intercettazioni e pedinamenti, che consolidavano le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, l’operatività del clan Licciardi nel 2013 e il coinvolgimento degli indagati nell’omicidio del sodale Salvatore Esposito detto Totoriello, scomparso il 27 settembre del 2013. Sempre le forze dell’ordine spiegano che il movente è stato individuato in una punizione d’onore: la presunta relazione della vittima con la moglie di un appartenente alla famiglia Licciardi all’epoca detenuto.

Poi le fasi organizzative: Esposito attirato in una zona periferica, impervia e boschiva a Chiaiano, all’interno di una vasta area in cui risultano presenti numerose cave di tufo abbandonate. Qui l’esecuzione con la partecipazione di elementi di vertice del clan Polverino-Simioli, operante a Marano: ucciso a colpi d’arma da fuoco. Il cadavere poi sciolto nell’acido da affiliati al clan Polverino-Simioli, costola dello storico clan Nuvoletta.
Abbatiello è difeso dall’avvocato Imma Panico, Prota dall’avvocato Gennaro Pecoraro e Leva dall’avvocato Giuseppe Biondi. Oggi pomeriggio gli interrogatori di garanzia.

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