FLORIDA – Il rapper americano XXXTentacion è morto. L’artista, appena ventenne, è stato colpito da alcuni colpi di pistola alle 5,40 di ieri pomeriggio mentre si trovava a bordo della sua auto. Dopo esser stato trasportato in ospedale in condizioni disperate, secondo un testimone già in stato comatoso, è poi deceduto. La notizia era stata riportata dal sito TMZ, ma a confermarla è stata l’ufficio dello sceriffo di Broward County tramite il suo account Twitter.
E’ caccia al killer
La sparatoria è avvenuta a Deerfield Beach, in Florida, all’uscita di un concessionario di moto. Secondo le ricostruzioni di TMZ, l’auto del giovane rapper sarebbe stata affiancata da una Dodge Journey nera, dalla quale sarebbero partiti i colpi mortali. Il killer non è ancora stato identificato, perché subito dopo aver colpito a morte il cantante, è scappato via con un complice a bordo dell’auto. Stando alle prime indiscrezioni, le indagini della polizia dicono per il momento che si potrebbe esser trattato apparentemente di una rapina. La polizia si è finora limitata a rilasciare un comunicato al Miami New Times in cui dichiara di aver ricevuto la chiamata dell’incidente alle 3,57. Nel comunicato si legge anche dell’impossibilità di divulgare ulteriori informazioni sul caso, sul quale sono in corso le indagini per risalire al colpevole.
Chi era XXXTentacion: il successo e le violenze contro la sua ex
XXXTentacion era nato nel 1998 nella contea di Broward, dove è morto. Era considerato tra i più interessanti giovani talenti dell’hip hop, salito al successo in brevissimo tempo. Con la pubblicazione del suo primo album nell’agosto del 2017, aveva attirato l’attenzione di grandi nomi della musica, primo fra tutti il rapper Kendrick Lamar.
All’anagrafe Jahseh Dwayne Onfroy, era al centro di un grave caso di violenza domestica. Il ragazzo era infatti in attesa di essere processato per una serie di reati, il più grave di tutti aggressione alla sua ex fidanzata, all’epoca dei fatti incinta. Oltre a ciò, era stato ricercato per sequestro di persona, corruzione di testimone e strangolamento. Onfroy era stato momentaneamente rilasciato. Non aveva ancora ricevuto una sentenza perché il suo processo era stato rimandato più volte negli ultimi due anni.
Solo poche ore prima di morire aveva pubblicato su Instagram una storia nella quale pubblicizzava un evento organizzato proprio in Florida, a Miami, quella sera stessa.