Ucciso mentre era con la fidanzata. Vittima di una lotta tra bande rivali

Emergono altri particolari sul 20enne ferito a colpi di pistola in via Santa Teresa degli Scalzi e morto all’Ospedale dei Pellegrini: il giovane accompagnato al Pronto soccorso dalla donna

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NAPOLI – Proseguono le indagini dei carabinieri sull’omicidio di sabato sera, quando le pallottole esplose dei sicari hanno tolto la vita ad Emanuele Durante. Emergono altri particolari sul raid all’indirizzo del 20enne, raggiunto dai killer in via Santa Teresa degli Scalzi, a pochi passi dal Museo Archeologico Nazionale. In un primo momento sembrava che la vittima viaggiasse in sella a uno scooter durante la sparatoria. Invece, sembrerebbe che Emanuele Durante fosse in auto in compagnia della fidanzata quando è stato raggiunto dai sicari. La vittima è deceduta all’Ospedale dei Pellegrini. Sarebbe stata la giovane ad accompagnare il 20enne al Pronto soccorso alla Pignasecca. In un primo momento, infatti era stato riferito che il corpo senza vita della vittima fosse stato deposto all’esterno dell’ospedale. Pare che non sia stato così. La fidanzata sarebbe rimasta vicina ad Emanuele Durante sino a quando i medici non hanno constatato la morte. Non è escluso che la donna sia stata aiutata da un passate, ancora in fase di identificazione.

Durante le fasi concitate dei rilievi in via Santa Teresa degli Scalzi era stata annunciata un’altra dinamica. Ieri mattina sono emersi altri particolari, che però non chiariscono ancora il perché un giovane di 20 anni sia stato ucciso come un boss. In un primo momento erano circolate voci su presunti legami della vittima, imparentata con Annalisa Durante, la 14enne usata come scudo e ammazzata durante un conflitto a fuoco a Forcella nel 2004, e residente al rione Sanità, con la criminalità organizzata. Sembrerebbe, invece, che Emanuele Durante non appartenesse ad alcun clan.

Tuttavia, pare che negli ultimi tempi abbia iniziato frequentazioni poco raccomandabili. Non è escluso infatti che l’omicidio del 20enne possa essere legato a una lotta tra bande rivali per il controllo degli affari illeciti nel centro storico di Napoli. Le indagini dei carabinieri proseguiranno senza sosta, anche perché c’è da dare un volto a chi ha tolto la vita ad Emanuele Durante.

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