MILANO – Ancora bombardamenti sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia, con accuse reciproche fra Mosca e Kiev. L’ Aiea, che prepara un’ispezione nell’impianto che dovrebbe giungere a giorni, riferisce che “ci sono stati bombardamenti nell’area della centrale nucleare di Zaporizhzhia giovedì, venerdì e sabato” e che sono stati colpiti “i cosiddetti edifici speciali della centrale, situati a circa 100 metri dagli edifici del reattore”, ma aggiunge che secondo Kiev “tutti gli standard di sicurezza restano operativi e la radioattività è nel range normale”. Intanto l’Ucraina fa sapere che il suo ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba, andrà al vertice Ue informale dei ministri degli Esteri in programma per martedì e mercoledì a Praga.
Secondo il Financial Times l’Ue sarebbe pronta a sospendere l’accordo sui visti con la Russia, per ridurre il numero di permessi di viaggio emessi per cittadini russi, e già in questo summit di Praga i ministri dovrebbero esprimere sostegno politico alla sospensione dell’intesa. “Per decenni la sicurezza nucleare è rimasta la priorità principale dell’Ucraina, soprattutto considerando il nostro tragico passato”, ha detto Kuleba alludendo a Chernobyl, accusando i russi di avere “trasformato la centrale nucleare di Zaporizhzhia in una base militare mettendo a rischio l’intero continente” e chiedendo all’esercito russo di “lasciare lo stabilimento”.
Mosca, dal canto suo, per bocca della portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova, ha accusato Kiev di fare “terrorismo nucleare” intorno a Zaporizhzhia. E ha detto di essersi personalmente spesa affinché la missione dell’Aiea possa svolgersi. Una missione che secondo quanto riportato dal New York Times avrà in squadra anche l’Italia: secondo il giornale newyorkese, il team sarà composto dal direttore dell’ Aiea Rafael Mariano Grossi, argentino, e da altri 13 esperti provenienti da altri Paesi fra cui appunto l’Italia, oltre che da Albania, Francia, Giordania, Messico e Nord Macedonia; la squadra di ispettori invece non includerebbe membri Usa né dal Regno Unito.
Le forze russe hanno preso il controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhia poco dopo l’inizio della guerra e mantengono il controllo del territorio adiacente, lungo la riva sinistra del fiume Dnipro, mentre l’Ucraina controlla la riva destra, incluse le città di Nikopol e Marhanets, che si trovano a circa 10 chilometri di distanza dall’impianto.
Secondo Kiev, attacchi russi con razzi e colpi d’artiglieria sono tornati a colpire durante la notte le città vicine alla centrale nucleare sull’altra riva del fiume Dnipro, cioè Nikopol e Marhanets, e avrebbero preso di mira anche la città di Zaporizhzhia, che si trova circa 40 chilometri a monte rispetto allo stabilimento. Mosca al contrario punta il dito contro le forze ucraine, sostenendo che abbiano bombardato la centrale due volte nell’ultima giornata e che alcuni colpi sono caduti vicino agli edifici in cui sono conservati combustibile per i reattori e scorie radioattive.(LaPresse)