Ucraina, attesa per colloqui Usa-Russia. Blinken: “Non aspettiamoci svolte”

Foto AP / Patrick Semansky, Pool, File in foto il Segretario di Stato Usa Antony Blinken

MILANO – Si apre la settimana di attesi colloqui con la Russia, che potrebbero essere decisivi per il futuro dell’Ucraina, su cui premono decine di migliaia di soldati russi schierati alle frontiere. E con il destino di Kiev, potenzialmente, è in gioco la stabilità dell’Europa, oltre alle relazioni e il ruolo di Usa e Nato.

La minaccia di invasione russa dell’Ucraina è in cima all’agenda dei colloqui di lunedì a Ginevra, Usa e Russia saranno rappresentati da negoziatori di alto livello: per gli Usa la vice segretaria di Stato Wendy Sherman, per la Russia l’omologo Sergey Ryabkov. Un incontro informale è in programma già domenica sera. Gli Usa hanno precisato che saranno discussi solo punti bilaterali legati alle richieste di Mosca, seguendo il principio “Niente su di voi senza di voi”, che prevede che le questioni che riguardano uno Stato sovrano come l’Ucraina siano discusse solo in sua presenza.

Mercoledì i colloqui si sposteranno a Bruxelles, per una sessione del Consiglio Nato-Russia con i 30 membri dell’Alleanza. Giovedì ci sarà un incontro a Vienna dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, dove saranno presenti anche delegati di Stati non appartenenti alla Nato, ma che alla luce dell’instabilità attuale guardano all’adesione, come Finlandia e Svezia.

Il segretario di Stato statunitense, Antony Blinken, ha detto di non aspettarsi “svolte nella prossima settimana”, descrivendo come un possibile esito positivo una de-escalation delle tensioni sul breve periodo e un ritorno ai negoziati nel futuro. Limitate, insomma, le aspettative. Washington ha chiarito di volere vedere una de-escalation evidente: “E’ difficile vedere che cosa succede, quando c’è un’escalation in cui la Russia ha una pistola puntata alla testa dell’Ucraina con 100mila soldati al confine”, ha detto Blinken ad Abc.

La posizione degli Usa sembra inconciliabile con alcune richieste di Mosca, in particolare sul fatto che l’Ucraina non sia mai membro della Nato, ma l’amministrazione si è detta aperta ad altre garanzie di sicurezza, come mutui limiti al dispiegamento di missili e alle esercitazioni militari in Europa. Washington, inoltre, ha anche detto che la Russia sarà colpita duramente con sanzioni economiche, se invaderà l’Ucraina.

Oltre alle sanzioni dirette, ciò potrebbe voler dire restrizioni massicce all’esportazione in Russia di prodotti dagli Usa e soggetti alla sua giurisdizione. Blinken ha parlato di “enormi conseguenze” ad Abc, se la Russia “rinnoverà la sua aggressione all’Ucraina”. Ryabkov ha risposto seccamente, ha riferito Tass: “Le richieste di Usa e altri Paesi Nato di misure di de-escalation nel nostro territorio sono fuori discussione. Questo è un non-inizio”.

Mosca vuole garanzia formale che la Nato non si allargherà a est e sulla rimozione di truppe e armi da zone dell’Europa. Punti su cui Usa e alleati non vogliono cedere, ritenendoli pensati da Mosca apposta per distrarre e dividere: insistono sul fatto che qualsiasi intervento militare in Ucraina causerà “massicce conseguenze” per Mosca. I funzionari hanno anche invitato i Paesi alleati a guardare con “estremo scetticismo” ciò che Mosca dirà sui colloqui, aspettandosi commenti fuorvanti e pensati per destabilizzare e dividere.(LaPresse/AP)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome