Ucraina, Bankitalia: “Ferite profonde per economia ed energia”. Aumento tassi graduale

Ignazio Visco torna a parlare di Ucraina, lanciando un allarme sulle conseguenze che il conflitto è destinato a produrre sull'equilibrio sociale ed economico.

MILANO – Ignazio Visco torna a parlare di Ucraina, lanciando un allarme sulle conseguenze che il conflitto è destinato a produrre sull’equilibrio sociale ed economico. “L’invasione russa in Ucraina – ha detto il governatore della Banca d’Italia in occasione della relazione annuale all’Assemblea ordinaria dei partecipanti – oltre al dramma di lutti, violenze, distruzioni che reca con sé, è destinata a produrre ferite sociali ed economiche profonde”.

D’altra parte si tratta di una “rottura drammatica del processo di integrazione economica e finanziaria internazionale che, se non risolta rapidamente in modo pacifico, potrebbe avere pesanti ripercussioni sull’approvvigionamento energetico dell’Europa, sull’inflazione, sulla domanda interna e sugli scambi internazionali”, ha spiegato Visco. Con risultati che sarebbero in grado di incidere “sul rispetto dei tempi della transizione energetica”.

Il governatore ha sottolineato poi l’aspetto di gradualità che l’Eurotower continua a mantenere nel suo processo di normalizzazione dei tassi: “Non vi saranno modifiche dei tassi di interesse ufficiali prima della fine degli acquisti netti effettuati in base all’App (Asset Purchase Programme); successivamente si prevede che esse saranno graduali”. Visco ha infatti ricordato che “gli acquisti netti di titoli nell’ambito del programma di acquisto di attività finanziarie (App) sono proseguiti per tutto il 2021 e per il primo trimestre del 2022 al ritmo mensile di 20 miliardi. Come deciso nella riunione del 10 marzo scorso, gli acquisti passeranno a 40 miliardi nel mese di aprile, per poi ridursi a 30 a maggio e ritornare a 20 a giugno”.

A determinare le politiche future, a partire dall'”ammontare delle operazioni del terzo trimestre”, sarà “l’evoluzione delle prospettive di inflazione a medio termine. Il reinvestimento del capitale rimborsato sui titoli in scadenza avverrà fino a quando sarà necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario”. Parole che si inseriscono nel solco di quelle usate da Christine Lagarde a marzo.

Sul fronte del bilancio di Palazzo Koch, Visco ha illustrato che “l’utile lordo del 2021, prima delle imposte e dell’accantonamento al fondo rischi generali, si è attestato a 9,2 miliardi, 1 in meno rispetto al 2020”. Riduzione che, come ha spiegato Visco, “è imputabile per 0,5 miliardi al margine di interesse” e per “0,8 miliardi ai risultati da negoziazione, che nel 2020 avevano beneficiato di significative plusvalenze realizzate grazie alla cessione di azioni e quote di fondi”.

Bankitalia propone, “a valere sull’utile netto di 5.945 milioni”, di “attribuire ai Partecipanti un dividendo di importo uguale a quello corrisposto negli ultimi anni, pari a 340 milioni, corrispondenti al 4,5 per cento del capitale”. Per lo Stato l’utile residuo ammonta nel 2021 a 5.565 milioni, a cui si aggiungono le imposte di competenza per 1.236 milioni, per una somma complessiva di 6.801 milioni di euro. Visco ha aggiunto che “negli ultimi cinque anni l’importo cumulato riconosciuto allo Stato raggiungerebbe così l’ammontare di 28,5 miliardi, oltre a imposte di competenza per 6,3 miliardi”.

LaPresse

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