Ucraina, Berlusconi: “Miliardi per la ricostruzione e non per le armi, così Zelensky tratterebbe”

"Solo se a un certo punto l’Ucraina capisse di non poter più contare sulle armi e sugli aiuti e se, invece, l’Occidente promettesse di fornirle centinaia di miliardi di dollari per la ricostruzione delle sue città devastate dalla guerra"

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto Silvio Berlusconi

 “Solo se a un certo punto l’Ucraina capisse di non poter più contare sulle armi e sugli aiuti e se, invece, l’Occidente promettesse di fornirle centinaia di miliardi di dollari per la ricostruzione delle sue città devastate dalla guerra. In questo caso Zelensky, forse, potrebbe accettare di sedersi al tavolo per una trattativa”. Lo dice il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, nel libro di Bruno Vespa “La grande tempesta” in uscita venerdì 4 novembre da Mondadori Rai Libri. Berlusconi precisa poi che “in questa situazione noi non possiamo che essere con l’Occidente nella difesa dei diritti di un Paese libero e democratico come l’Ucraina”. E alla domanda di Vespa se si senta più vicino all’America o alla Russia, Berlusconi ricorda che una delle cinque standing ovation riservategli dal Congresso degli Stati Uniti il 19 giugno 2011 fu quando raccontò del giuramento di fedeltà agli Usa chiestogli dal padre quando dopo la maturità classica lo portò a visitare il cimitero militare americano di Anzio.

LaPresse

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